Antico: «È un finisher di razza»

Mercoledì 20 Agosto 2014
21 anni sono davvero pochi per decidere di correre un Ironman: parola di Glenda Antico, allenatrice della squadra bassanese Triathlon Tribù, che da un anno può vantare tra i suoi tesserati una grande promessa come Samuele Pontarollo. «Normalmente ci si avvicina a queste distanze verso i 35 anni - spiega - a meno che non si sia già triathleti professionisti. Per mettere assieme tutta la resistenza necessaria per compiere i mitici 3,8 km di nuoto, i 180 di bici e i 42 a piedi ci vuole un pò di tempo, anni di preparazione, ed una testa matura, e forse stressata, di un adulto che va verso gli «anta»».
Samuele invece ha bruciato ogni tappa di avvicinamento alla grande impresa, senza nemmeno la scusante del tempo libero di cui possono beneficiare molti studenti della sua età, dato che fino ad oggi ha lavorato in fabbrica a tempo pieno, senza sconti e permessi, allenandosi al mattino presto o in tarda serata. Lo scorso anno aveva gareggiato nella mezza distanza e in primavera era già stato notato in quanto partecipante più giovane alla Treviso Marathlon, prima di ritrovarlo il 27 luglio all'Ironman svizzero. «È un semplicissimo ragazzo - precisa Glenda Antico - che ama uscire con gli amici e qualche volta si lascia andare a un a birra in più. Il suo sport preferito è il ciclismo, mentre al nuoto ha dovuto dedicare più allenamento poiché era forse il suo anello debole. Ma alla fine è entrato sicuramente nella storia di Bassano come il più giovane triathleta diventato «finisher». E chissà cosa combinerà nel 2015».