Gli alpini chiedono la base Nato dismessa

Martedì 29 Luglio 2014
Alla presenza del presidenti delle penne nere Sebastiano Favero (Ana) e Giuseppe Rugolo (sezione Montegrappa), ha preso il via ieri mattina una nuova edizione di «Sei giorni con gli alpini» curata come sempre dal nucleo sezionale di Protezione civile guidato da Fabrizio Busnardo. Il rito dell'alzabandiera, accompagnato dall'inno di Mameli, ha aperto l'esperienza che vede coinvolti circa 40 giovani del territorio, dai 17 ai 25 anni.
Fino a domenica 3 agosto entreranno nel mondo della Protezione civile, conoscendone le diverse sfaccettature e toccando con mano le molteplici attività di volontariato. Un modello collaudato, che potrebbe essere preso come esempio per un progetto nazionale, più articolato e strutturato, di volontariato alla comunità. La proposta, maturata negli ambienti alpini, sarà presentata nei prossimi giorni dal presidente Favero al premier Matteo Renzi e al ministro della Difesa Roberta Pinotti. «Non si tratta di servizio civile, ma di un percorso di volontariato concreto, della durata di cinque sei mesi, pensato proprio per i giovani», ha specificato Busnardo. Nel frattempo, ieri, nella sede del gruppo alpini di Santa Croce, base operativa, sono intervenuti anche i rappresentanti istituzionali: l'assessore regionale Elena Donazzan, il vicesindaco Roberto Campagnolo e il consigliere comunale Mattia Bindella. Da parte degli ospiti, sono arrivate espressioni di incoraggiamento ai giovani, ponendo l'accento sul ruolo e sul significato della Protezione civile.
Nel corso degli interventi, Busnardo è tornato a chiedere al presidente nazionale (dopo che la questione era stata a lungo seguita dal padre Bortolo, il presidentissimo della sezione bassanese) di interessarsi per avere la disponibilità della base Nato, fatiscente e dismessa da decenni, situata sul Monte Grappa. «Sarebbe il sito ideale per ospitare campi scuola o esperienze come questa ma di tipo residenziale», ha osservato.
La full immersion 2014 prevede un intenso programma di lavoro, con pernottamento fra il 2 e il 3 agosto nella malga Val Vecia sul Massiccio. Sotto la guida del personale del Pronto soccorso del San Bassiano, dei Vigili del fuoco, della sezione locale del Cai, dell'Admo, dell'Aido, del Reparto donatori di sangue e dell'associazione Carabinieri in congedo, i giovani apprenderanno le nozioni basilari e le manovre da adottare in caso di primo soccorso e di antincendio, verranno introdotti al significato della donazione di organi e di sangue; ma avranno anche modo di imparare come usare i sistemi di trasmissione, come si interviene in un grave incidente stradale. Affronteranno il fiume Brenta e i primi «passaggi» sulla palestra di roccia di valle Santa Felicita, sotto l'occhio vigile degli istruttori speleologici e del Cai; vivranno un'esperienza a gomito con i volontari della Protezione civile, con i quali impareranno a montare e smontare le tende, e un'altra di volontariato assieme agli operatori e ospiti della Fattoria sociale Conca d'Oro. Ma ci sarà spazio anche per visite guidate nei siti del territorio legati alla storia degli alpini. L'epilogo a Cima Grappa, nell'area monumentale del sacrario, domenica 3 agosto, dove i ragazzi parteciperanno alla tradizionale cerimonia che coinvolge diverse comunità della Pedemontana veneta.