La preside saluta, del sostituto ancora nulla si sa

Venerdì 29 Agosto 2014
BASSANO - (R.F.) Ha trascorso quasi 44 anni della sua vita a servizio del mondo scolastico che ha avuto modo di conoscere e di vivere nelle sue molteplici declinazioni. Da lunedì primo settembre Paola Bertoncello, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo 1 (media Vittorelli, primarie Mazzini, Campesano e generale Giardino, dell'infanzia Cà Baroncello), si congeda ufficialmente.
Mentre l'ambiente della scuola bassanese, e non solo quello, saluta la dirigente, si attende la nomina di chi raccoglierà il suo testimone, ma si parla di un reggente nel primo periodo. «Difficile, dopo tanti anni, staccarsi da questa realtà educativo formativa dalla quale ho ricevuto più di quanto ho dato - ha osservato con commozione la preside -. Mi mancherà questo mondo, ma più di tutto i ragazzi. Compresi quelli più discoli, che ogni tanto venivano inviati in presidenza dagli insegnanti. Da ciascuno di loro ho imparato qualcosa».
In oltre quattro decenni, tra insegnamento e dirigenza, la consigliera comunale ha vissuto i molti cambiamenti della scuola. «Qualcosa è migliorato - ha commentato - nella metodologia didattica ad esempio, nella progettualità, nell'attenzione alle fasce più deboli. Altro invece è andato peggiorando: dalla burocrazia con cui si devono misurare pure i docenti, alle minori risorse economiche a disposizione, che non consentono di dare risposte come si vorrebbe».
Laureata in lettere, Paola Bertoncello ha subito iniziato ad insegnare, per poi specializzarsi come docente di sostegno per i ragazzi in difficoltà. Nella sua lunga carriera ha ricoperto diversi ruoli e incarichi, sempre come rappresentante della scuola, sia nell'ambito del settore sociale dell'Ulss, sia come consigliere provinciale. Ma ha maturato esperienze anche sul fronte sindacale. Nell'anno scolastico '94-'95 il salto alla dirigenza e la nomina alla media Vittorelli dove è rimasta fino alla fine, assumendo, due anni fa, la guida dell'intero Istituto comprensivo 1. «E pensare che durante l'università non avevo mai pensato di dedicarmi all'insegnamento - ha confessato - poi, il caso mi ha portata a fare delle supplenze ed è stato amore a prima vista. È un lavoro bellissimo al quale ho dedicato molte risorse, energie e tempo. Ma rifarei tutto, perché mi ha dato moltissimo in termini di soddisfazioni personale ma soprattutto di crescita umana».
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