La vittima ha sporto querela contro i vicini di casa «Se avessi reagito quei tre mi avrebbero ammazzato»

Lunedì 22 Settembre 2014
NOVE - "Cos'hai da guardarci?" "Io guardo chi mi pare". E scoppia il finimondo. Violenta lite, sabato, in piazza della Ceramica, a Nove. Un giovane è finito all'ospedale con la bocca rotta e ieri ha sporto querela contro tre vicini di casa.
La vicenda è confusa e apparentemente scatenata da motivi inconsistenti. Alle 14, L.C., 31 anni, è rientrato alla palazzina ove vive. Sul portone ha incontrato altri tre giovani, due romeni suoi vicini di casa e un connazionale di questi, loro ospite. A quanto pare fra L.C e i primi due non corre buon sangue; più volte incrociandosi si sono scambiati insulti; tutto nascerebbe da sguardi ritenuti "minacciosi". Sulle scale è partita la solita schermaglia. Improvvisamente i tre stranieri hanno aggredito L.C. a calci e pugni, il 31enne è caduto, gli altri hanno continuato a pestarlo. In quel momento nell'appartamento di L.C., c'era il padre, R.C., 69 anni, che aveva raggiunto il fabbricato per effettuare una riparazione dal figliolo. L'uomo, che da una finestra aveva notato il congiunto parcheggiare l'auto in strada e non capiva perchè tardasse a salire, ha udito delle grida. Si è affacciato e lo ha visto in balìa degli energumeni. Senza esitare è intervenuto e, con l'aiuto pure di un altro condomino, è riuscito a separare gli assalitori dal figlio. Nella palazzina il caos, diverse persone sono uscite: uno degli assalitori è scappato, gli altri sono entrati in casa. Qualcuno ha chiamato il "113", è arrivata una "volante" del Commissariato di Bassano. Gli agenti hanno identificato i tre (presunti) picchiatori. Si tratta di G.E. e P.S.. entrambi 26enni, che vivono appunto in piazza della Ceramica, e di una loro amico venuto da fuori, S.G., 27. L.C. è andato al Pronto soccorso dove i medici gli hanno riscontrato diverse lacerazioni alla bocca e un taglio alla fronte: 15 giorni di prognosi. Ieri mattina il 31enne ha sporto querela per lesioni. «Se avessi reagito - avrebbe detto agli ispettori - mi avrebbero ammazzato».