Scavi in centro, il pm chiede 6 mesi

Sabato 22 Novembre 2014
BASSANO - Del "tesoro dei nazisti" nessuna traccia; intanto però la Procura della Repubblica di Vicenza ha chiesto tre condanne a 6 mesi di arresto e 20mila euro di ammenda per presunti abusi edilizi a carico dei tre imputati. Che sono: Marina Bragagnolo, 57 anni, di Bassano, in qualità di proprietaria dell´immobile, Francesco Dal Moro, 56 anni, di Curtarolo (Pd), in qualità di coordinatore dell´attività di scavo, e dell´ex-vicesindaco e assessore Stefano Giunta, 56, di Bassano, progettista e direttore dei lavori. Un quarto soggetto, un padovano, ha già patteggiato 20 giorni di arresto e 8000 euro di ammenda, ed è uscito dal processo.
L´accusa per i tre è di aver simulato, dal novembre 2008 al febbraio 2010, la rimozione di materiale di riempimento delle cantine del palazzo al civico 38 di via Matteotti, a Bassano, proprio di fronte al municipio, effettuando invece opere piuttosto imponenti (con realizzazione di murature in blocchi di laterizio) al confine con la base del civico 36 senza i necessari permessi, e senza denunciare alle autorità competenti il rinvenimento di strutture di di epoca antica.
La vicenda balzò alle cronache nell'ottobre del 2011, con corredo di voci su una presunta caccia all'oro dei nazisti in fuga da Bassano nell'aprile del '45. L'indagine partì a metà del 2008 quando la guardia privata incaricata di sorvegliare i lavori di svuotamento, riempimento e susseguente consolidamento delle cantine e di un ex-vano scale dell'immobile, osservando anomali sviluppi e temendo crolli, filmò quanto stava avvenendo e si rivolse all'autorità giudiziaria. Il caso fu assunto dal pm. Gianni Pipeschi, che incaricò delle verifiche la squadra di Pg del Corpo forestale dello Stato, che reputò le situazioni trovate irregolari e ottenne (febbraio 2010) il sequestro del sito. In seguito alla rimessa in sicurezza il palazzo fu dissequestrato nel giugno del 2011.
Bragagnolo e Dal Moro si sono sempre proclamati innocenti e ad un certo punto affissero alla vetrina del caseggiato gran parte del carteggio avuto col Comune per dimostarre che non avevano commesso illeciti. Dal canto suo Giunta si è sempre detto "sereno".
In aula i difensori hanno sollecitato l´assoluzione. Il giudice De Stefano si pronuncerà fra qualche settimana.