Tremila fan in delirio per i Nomadi

Lunedì 24 Novembre 2014
Sono stati accolti dalle ovazioni di tremila persone i Nomadi sabato al Palabruel di Bassano, per un concerto-evento di oltre due ore che il pubblico ha trasformato in una grande festa popolare. La presentazione dello spettacolo è stata affidata alla spontaneità innocente di due bambini attraverso le immagini proiettate in un maxischermo, prima dell'entrata in scena dei grandi protagonisti con "Per fare un uomo" e "Auschwitz". Il concerto è proseguito come un vortice che di canzone in canzone ha trascinato con sè un entusiasmo crescente da parte di vecchie e nuove generazioni, che hanno intonato a gran voce "Io voglio vivere", "Ho difeso il mio amore", "Canzone per un'amica", e accompagnato con un battimani ritmato "Riverisco" e la latineggiante "In favelas". Alla musica si sono alternate richieste e dediche del pubblico, lette al microfono dal chitarrista Calogero Falzone. Il cantante Cristiano Turato si è invece unito ai tanti alpini presenti in platea e nelle tribune con la maglietta "Salviamo il ponte" (occasione per raccogliere fondi per gli interventi più urgenti), indossando il cappello con la penna nera per ricordare il servizio militare prestato nel 1992 come un'esperienza che ancora oggi porta nel cuore. Fermo restando il messaggio pacifista che i Nomadi lanciano da sempre, e che anche in questa occasione hanno ribadito con "L'atomica cinese" e "Dove si va". Non è poi mancato un salto a presente con "Terzo tempo" e "Come va la vita", il recente singolo tratto dalla raccolta Nomadi 50+1, ma un viaggio nei ricordi del più glorioso passato con "Dio è morto" e "Ma che film è la vita". Un titolo eloquente quest'ultimo, in una serata che ha dimostrato ancora una volta quanto sia un film lungo e coinvolgente dall'inizio alla fine la vita di questa grande famiglia nomade: una famiglia che comprende non solo la formazione del gruppo fondato da un Beppe Carletti sempre in ottima forma, ma tutti i fans club che arrivano puntuali e gioiosi ad ogni grande appuntamento. E che a Bassano hanno cantato già a partire dalle sette di sera, quando il sipario sul raduno triveneto è stato alzato dalla coverband 32° parallelo, il primo dei gruppi spalla. Mentre a calare questo sipario è stata naturalmente "Io vagabondo", che il pubblico ha cantato come fosse una sola grande voce, in piedi e con le braccia al cielo.
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