Grillo insiste: Napolitano bis? La Repubblica è morta

Lunedì 22 Aprile 2013
Beppe Grillo
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ROMA - La Repubblica, quella che si dice democratica e fondata sul lavoro, ieri morta e ti viene lo sconforto. Dopo aver gridato al golpettino Beppe Grillo insiste sul suo blog in un post intitolato 'Blue Sunday' con riferimento alla rielezione di Giorgio Napolitano.

Il post. «Pensi al sorriso raggiante di Berlusconi in Parlamento, risplendente come il sole di mezzogiorno, dopo la nomina di Napolitano, e ti domandi come è possibile tutto questo, pensi ai processi di Berlusconi, a Mps, alle telefonate di Mancino, ai saggi e alle loro indicazioni per proteggere la casta. Sai che alcuni di loro diventeranno ministri. Ti viene lo sconforto. Tutto - afferma Grillo - era stato predisposto con cura. Un governissimo, le sue 'agendè Monti e Napolitano, persino il nome del primo ministro, Enrico Letta o Giuliano Amato, e un presidente Lord protettore».

La sconfitta di Italia-Brasile nel '94 e Lucio Battisti. Il pianto di Franco Baresi dopo la sconfitta ai rigori di Italia-Brasile nel 1994 e 'Emozioni' di Lucio Battisti sono i riferimenti che Beppe Grillo - nel post - usa per descrivere il suo stato d'animo dopo la rielezione di Giorgio Napolitano. «Uno tra Amato, D'Alema o Marini avrebbe dovuto essere l'eletto. Rodotà ha rovinato i giochi. Ed ecco il piano B - scrive Grillo - con il rientro di Napolitano che fino al giorno prima aveva strenuamente affermato che non si sarebbe ricandidato. E di notte, in poche ore (minuti?) si è deciso (ratificato?) il presidente della Repubblica e la squadra di governo. Chiamala, se vuoi, democrazia». «L'Italia ha perso e, non so perchè - prosegue Grillo - mi viene in mente il pianto disperato di Baresi dopo la finale persa ai rigori con il Brasile nel 1994». «Il Movimento 5 Stelle è diventato l'unica opposizione, l'unico possibile cambiamento. Il Partito Unico si è mostrato nella sua vera luce. Noi o loro, ora la scelta è semplice. Coloro che oggi sono designati al comando della Nazione sono i responsabili della sua distruzione. Governano da vent'anni. Per dignità dovrebbero andarsene, come avviene negli altri Stati. Chi sbaglia paga. E chi persevera paga doppiamente. Entro alcuni mesi l'economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia», conclude Grillo.

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA