L'assolutamente improbabile anche per i mercati è diventato all’improvviso lo scenario di base.
È andata così all’alba del 24 febbraio scorso. E in poche ore le probabilità di un conflitto esteso anche oltre la regione del Donbass, a Est dell’Ucraina, sono salite così vertiginosamente da arrivare a una minaccia diretta all’Unione europea. Dunque l’invasione di Kiev ha già di fatto spinto la guerra ben oltre quei confini, visto che i Paesi confinanti sono tutti membri dell’Ue e della Nato. Accanto alle battaglie sul campo, è scattata immediatamente la guerra economica a suon di sanzioni ed esclusioni. Quella più dolorosa per Mosca è l’esclusione delle principali banche russe dallo Swift, il circuito dei pagamenti internazionali. Una mossa che potrebbe spingere Putin - sempre che non venga fermato da una forte reazione interna alla Russia - ad accelerare il passaggio a canali di pagamento alternativi, già ampiamente utilizzati per le transazioni interne. Il risultato può essere la valorizzazione del prezzo del petrolio in valute diverse dal dollaro, come il renminbi, o persino in criptovalute, come il Bitcoin.
Ma più in generale, l’effetto di questa grave situazione rischia di essere un peggioramento della combinazione di crescita e inflazione (meno crescita più inflazione).
FREGATE MILITARI E SENSORI
Va detto subito che le sanzioni sono soltanto un aspetto della posizione dura dell’Europa. L’Unione, e in particolare la Germania, ha fatto una scelta strategica storica sul piano della difesa. E il complemento naturale di questa svolta in politica estera potrebbe essere una maggiore mutualizzazione fiscale, magari estendendo la portata e le dimensioni del quadro della Next Generation. Di questo dobbiamo tenerne conto, sottolinea Gilles Moëc, Chief Economist di AXA Investment Managers. In realtà, i mercati hanno già fiutato un percorso verso una maggiore spesa militare nell’Ue. Il clima di nuove commesse in arrivo sta già spingendo il settore in Borsa. A partire da Leonardo, il 25% di Hensoldt, azienda attiva in Germania nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza. Ma anche Fincantieri ha delle frecce importanti al suo arco. Il business militare pesa per circa il 25% del fatturato, sottolinea Equita, grazie alla leadership nel settore delle fregate. Senza contare che proprio il business militare può garantire margini migliori rispetto a quello delle crociere. Attenzione, però, la scommessa su un riarmo esteso in Europa dovrebbe essere di respiro corto e inserita in una strategia diversificata di più lungo periodo.
Del resto, diversificazione e occhio alla qualità dei singoli investimenti rimangono la rotta da seguire anche in un portafoglio anti-crisi, per Flossbach von Storch. Soprattutto con la volatilità all’orizzonte. «In questo senso, l’oro (fisico e non) e il dollaro americano rappresentano componenti importanti e quindi fisse dei nostri portafogli - e fungono in questa fase da coperture immediate del portafoglio», spiegano gli analisti. Ma «non è una buona idea ridurre significativamente il proprio portafoglio azionario, ora più che mai». Mentre il danno politico e la sofferenza del popolo in Ucraina saranno immensi, spiegano, «le conseguenze a lungo termine per l’economia globale saranno probabilmente limitate». L’invito a evitare strappi arriva anche da Jp Morgan, che continua a puntare sulle banche, nonostante le nuove incertezze sulle politiche della Bce.
«Certo, è probabile che le nostre posizioni lunghe in Europa e nelle banche non funzioneranno finché questa crisi dominerà i media», sostengono gli strategist. Tuttavia, in un orizzonte più lungo, «le banche e l’Europa dovrebbero continuare a essere viste come sovrappesi fondamentali», soprattutto «se i flussi di materie prime non vengono tagliati fuori dalla Russia». Guai a cambiamenti frettolosi, dicono anche da Ubs Global Wealth Management: «Meglio mantenere una visione di lungo termine e magari diversificare tra regioni, settori e classi di asset, utilizzare le materie prime come copertura geopolitica e posizionarsi lunghi sul dollaro americano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA