India, la vittoria della destra nazionalista e l'incognita sulla sorte dei Marò

Domenica 18 Maggio 2014 di Marco Ventura
India, la vittoria della destra nazionalista e l'incognita sulla sorte dei Marò
7
La pi numerosa democrazia del mondo in festa per il trionfo di Narendra Modi, il 63enne figlio del venditore di t che ha infranto tutti i primati elettorali in India e ne sta per diventare il primo ministro. Con lui riparte da zero il dossier marò. «In quale carcere si trovano i marines italiani?», ironizzava aspro il futuro vincitore in campagna elettorale insinuando che «l’italiana» Sonia Gandhi, capo del partito del Congresso, avesse favorito la concessione a Latorre e Girone della residenza e custodia in ambasciata.

Gli osservatori sono divisi tra chi ritiene che un nazionalista indù al potere non aiuti la composizione del contenzioso, e chi invece che sgombrato il campo da sospetti di favoritismo il governo indiano potrà più facilmente accettare l’arbitrato internazionale. A New York il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha caldeggiato la mediazione del segretario generale Ban Ki-moon in attesa che si formi in India il nuovo esecutivo, mentre le mogli dei marò sperano che il ricambio politico porti «a una soluzione». Intanto però esce di scena il ministro “colomba” degli Esteri, Salman Kurshid. L’ambasciatore Daniele Mancini è rientrato a New Delhi dopo una lunga sosta a Roma, e stringerà rapporti con la nuova leadership. Da poco è cambiato il presidente della Corte Suprema, decisivo per il destino dei marò chiamati a rispondere a un Tribunale speciale dell’omicidio di due pescatori del Kerala scambiati per pirati nel febbraio 2012. La “task force marò” di Palazzo Chigi, Farnesina e Difesa è al lavoro per capire come muoversi nel nuovo scenario.



LA FESTA

Ma i marò possono attendere. È festa in India e nel Bharatija Janata Party. Ghirlande, lanci di petali e bande musicali dal Gujarat, lo Stato governato da Modi negli ultimi 12 anni, fino alla capitale New Delhi e a Varanasi, la città sacra sul Gange. Il Bjp ha conquistato 550 su 815 milioni di voti in 930mila seggi, piazzando 280 su 545 deputati nella Camera Bassa, ma la coalizione punta a 325. Per la prima volta una sigla diversa dal Congresso della dinastia Nehru-Gandhi centra la maggioranza assoluta, un trionfo secondo solo al plebiscito per Rajiv Gandhi nell’84, sull’onda emotiva dell’assassinio della madre Indira. Rivale di Modi è Rahul, il figlio di Rajiv e Sonia, che ora potrebbe dimettersi.



UN ALTRO GUJARAT

Entusiasmante la parata del vincitore a Delhi, in piedi sul predellino di una jeep, in giacca azzurra e camicia, il braccio sinistro in alto, le dita a V di vittoria. «In 60 anni di storia non ho mai visto niente del genere», ha twittato Modi. «Ha vinto l’India, stanno per arrivare giorni belli». Nonostante la nomea di estremista indù (da premier del Gujarat nel 2004 avrebbe chiuso un occhio su pogrom che lasciarono sul terreno mille morti per lo più musulmani), si è appellato all’unità: «La forza di una democrazia consiste nello stare insieme». Ma non per la sua fede religiosa è stato votato. Anzi, uno degli slogan dei suoi comizi tecnologici rimandati in 100 incontri elettorali contemporanei con l’uso di ologrammi è “toilets before temples” (i bagni prima dei templi). Lavoro e sviluppo i cavalli di battaglia. L’idea, fare dell’India un altro Gujarat: belle strade, villaggi con elettricità, stipendi più alti, investimenti stranieri, tecnologia, spinta all’industria e apertura del mercato del lavoro ai giovani, che in massa lo hanno votato. Qualche preoccupazione tra i 138 milioni di musulmani, il 15 per cento della popolazione, pochi nella nuova Camera Bassa.



OMAGGIO ALLO SCONFITTO

Modi promette di abbattere la corruzione che ha travolto il partito del Congresso. Ma il “Times” di Londra rende onore al premier uscente, Manmohan Singh, 81 anni, il «mite e umile economista del Punjab» che avrebbe fatto per l’India più della Thatcher e di Reagan, Clinton e Blair per la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.
Ultimo aggiornamento: 15:21

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci