Addio sonda russa Luna-25: si è schiantata fra i crateri. Riparte male la corsa solitaria alla Luna della Russia che ha deciso di non allearsi a Usa, Canada, Europa, Giappone e India per il programma Artemis che riporterà l'uomo là dove era sbarcato dal 1969 al 1972 con l'epopea delle missioni Apollo. Una ripartenza in sordina, quella dell'agenzia russa Roscosmos, ma a cui Putin tiene molto per recuperare il prestigio dell'ex prima potenza spaziale che riuscì a mandare un uomo in orbita nel 1961.
La missione
La sonda Luna-25, erede dalla 24 allunata con successo nel 1976, pesava quasi 800 chili ed era trasportata da un razzo Soyuz. Il suo decollo era avvenuto nella notte tra il 10 e l'11 agosto dal cosmodromo russo di Vostotchny, nell'oblast di Amur. Questa sonda, che doveva rimanere sulla Luna per un anno, aveva la missione di prelevare campioni e analizzare il suolo lunare. Obiettivo della missione era anche quello di dare nuovo slancio al settore spaziale russo, in difficoltà per anni a causa di problemi di finanziamento e scandali di corruzione.
Nonostante le sanzioni imposte alla Russia dopo l'invasione militare dell'Ucraina, il presidente Vladimir Putin ha promesso di continuare il suo programma spaziale ricordando, ad esempio, che l'Unione sovietica inviò il primo uomo nello spazio nel 1961.
Il 23 agosto è invece atteso l'allunaggio della sonda indiana Chandrayaan-3. Riuscisse questa missione, lo smacco per Mosca sarebbe doppio. L'India diventerebbe inoltre la prima nazione a far allunare un lander vicino al polo sud e la quarta (dopo Usa, Urss/Russia e Cina) a far scendere con successo un lander (in questo caso dotato anche di un piccolo rover) fra i crateri lunari.