Ucraina, la linea del fronte sta crollando: come evitare la guerra in Occidente? «Fornire maschere antigas e abbattere missili come in Israele»

L'analisi dell'esperto di armi chimiche Bretton-Gordon: «La Gran Bretagna deve far sua subito questa idea, altrimenti non andremo ai seggi elettorali a novembre, ma ai centri di arruolamento per prendere zaini e fucili per andare a combattere»

Giovedì 18 Aprile 2024 di Alessio Esposito
Ucraina, la linea del fronte sta crollando: come evitare la guerra in Occidente? Il caso Gb: «Maschere antigas e abbattere missili»

Mentre gli occhi dell'Occidente sono puntati su Iran e Israele, il fronte dell'Ucraina mostra chiari segni di sgretolamento. E, se Kiev dovesse cadere, non ci resterebbe altra scelta che entrare in guerra. È l'analisi di 
Hamish de Bretton-Gordon, esperto di armi chimiche e biologiche, che in un editoriale su The Telegraph afferma che la Gran Bretagna - il suo Paese - deve prendere rapidamente una decisione: se sostenere l'Ucraina in maniera convinta e tempestiva, oppure prepararsi a imbracciare le armi nel prossimo futuro.

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Il crollo del fronte ucraino

Il crollo della linea del fronte ucraino dipenderebbe, secondo l'analista, non tanto dalla mancanza di jet o carri armati, quanto da quella di uomini. Perché se è vero che Mosca in più di due anni di guerra ha perso un'ingente quantità di uomini, è altrettanto vero che - a differenza di Kiev - riesce ad alimentare il suo esercito attingendo a una pressoché «illimitata scorta di prigionieri e coscritti da gettare nel suo tritacarne».

L'Ucraina, invece, in questa fase sta faticando a trovare risorse umane da mandare al fronte, con una schiera sempre maggiore di giovani ormai consapevoli che quello per la trincea sia «un biglietto di sola andata».

Non solo. L'opinione pubblica ucraina sta osservando con una certa preoccupazione le operazioni in Medio Oriente di Stati Uniti e Gran Bretagna, in prima linea ad abbattere droni iraniani, ma restii quando si tratta di fermare i missili russi, «sebbene Putin rappresenti una minaccia molto più grande per la nostra stessa sicurezza». Bretton-Gordon si chiede: «Perché, allora, dovrebbero scegliere di combattere quella che l’Occidente ha apparentemente considerato una causa persa?».

Il ruolo delle armi chimiche

Ecco, quindi, che la Gran Bretagna si trova di fronte a una scelta: agire subito, o aspettare che il fronte ucraino crolli facendosi trovare impreparata? «Possiamo fornire maschere antigas alle truppe ucraine e possiamo abbattere droni e missili russi lanciati contro i civili, come abbiamo fatto con quelli iraniani», suggerisce l'analista. Parte dei successi sulla linea del fronte da parte della Russia derivano dall’uso di armi chimiche, secondo Bretton-Gordon.

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Citando il deputato Bob Seely spiega: «L’uso di un’arma chimica di basso livello, il gas CS, sta diventando prevalente lungo la linea del fronte ucraino. Non hanno le maschere antigas adatte. Proprio come la mancanza di munizioni, sta uccidendo gli ucraini e mettendoli in pericolo e, in ultima analisi, la sicurezza europea in generale».

Cosa fare per evitare la guerra?

Ed è proprio questo ciò che potrebbe fare Londra: in quanto Paese leader nell'industria manifatturiera del gas, potrebbe aiutare l'Ucraina con maschere adeguate. D'altra parte, visti i significativi risultati ottenuti dalla sua aviazione militare (Raf) in Medio Oriente al servizio della Nato, potrebbe decidere di concentrare le sue risorse in Europa, laddove il pericolo è più imminente. Aiutando Kiev, proprio come fatto con Israele, a intercettare missili e droni nemici.

La conclusione di Bretton-Gordon è di quelle che lasciano poco spazio all'ottimismo: «È in Europa che deve concentrarsi tutta la nostra attenzione militare. Un'eventuale guerra con la Russia in Europa potrebbe dipendere da ciò che faremo nei prossimi mesi per sostenere l’Ucraina. Westminster deve far sua di questa idea adesso. Altrimenti non andremo ai seggi elettorali a novembre, ma ai centri di arruolamento per prendere zaini e fucili per andare a combattere in Europa, ancora una volta».

La posizione ufficiale della Gran Bretagna

«La situazione in Ucraina - secondo il punto di vista del ministero degli Esteri britannico - offre poco spazio all'ottimismo, ma c'è risolutezza qui a Capri». Perché Kiev ha un «disperato bisogno di aiuto, di più aiuto». Lo spiegano fonti diplomatiche britanniche all'Ansa durante il meeting dei ministri degli Esteri del G7 a Capri. «Il Regno Unito - ricordano - è stato in prima linea nel fornire supporto militare, addestramento, sostegno. Credo che continueremo a farlo. E la domanda per tutti noi è che altro possiamo dare».

«La cosa di cui gli ucraini hanno disperatamente bisogno al momento è la tecnologia per la difesa missilistica», ha continuato la fonte. «La loro infrastruttura energetica ha subito un colpo ed è un settore in cui siamo molto disposti a fornire supporto, ma noi britannici non abbiamo la tecnologia da dare». Ma «se l'Ucraina ha i soldi - si sottolinea - possono andare sul mercato e comprarla. E come ottengono i soldi? Si parla, com'è noto, dei beni sequestrati alla Russia. Ma è complicato. È una decisione che non sarà presa qui». «Una vittoria per Putin è qualcosa che nessuno vuole», concludono le fonti.

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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