L'inchiesta era partita da un articolo del Messaggero, nel quale il sindaco di Cassino, Enzo Salera, denunciava la «feccia» e il presunto tentativo di corruzione del consigliere comunale di maggioranza, Tommaso Marrocco ad opera di un collega d'aula.
A rischiare il giudizio sono 16 persone: Salvatore Fontana (ex consigliere comunale), Giovanni Argentino, Gabriele Tanzi (ex consigliere comunale a Pontecorvo), Giuseppe Golini Petrarcone (ex sindaco di Cassino), Bernardo Pirollo, Paolo Di Laura Frattura, Massimo Cavaliere, Stefano Amadori, Anselmo Rotondo (sindaco di Pontecorvo), Roberto Di Giorgio, Gaetano Marrocco, Lucio Delicato, Massimiliano Mignanelli (consigliere comunale), Bruno Mignanelli, Angelo Di Giorgio e Federico Pisani.
LE CONTESTAZIONI
Fontana, Tanzi, Argentino e Amadori rispondono di tentata corruzione avrebbe promesso al consigliere Marrocco (presidente della commissione Lavori pubblici) «denaro o altra utilità per affidare l'appalto della pubblica illuminazione alla Hera Luce» di Amadori. Per Fontana (difeso dagli avvocati Sandro Salera, Vittorio Salera e Umberto Pappadia) e Argentino si ipotizza anche la violenza privata, per aver «minacciato attraverso una denuncia per voto di scambio Marrocco» per fargli costituire il gruppo Pd in Consiglio al fine di fare pressioni sul sindaco. Per l'ex sindaco Petrarcone e Pirollo (difesi dagli avvocati Borrea e Corsetti) invece viene ipotizzato il favoreggiamento per aver «riferito il contenuto di una escussione testimoniale». Ha detto Petrarcone: «Aspetto fiducioso l'esito dell'udienza Gup». Ampio tratto delle indagini sono state riservate dalle fiamme gialle alla realizzazione del complesso residenziale al centro di Cassino, "ex mercato coperto". Risultano coinvolti, a vario titolo, Fontana, Di Laura Frattura, Pisani e Cavalieri. Viene ipotizzata una concessione edilizia falsa per accedere al "sisma bonus acquisti".
L'ABUSO EDILIZIO
Nel primo troncone d'indagine era stato ipotizzato un abuso edilizio perché l'opera era iniziata nel 2014 mentre la concessione, consegnata dalla società costruttrice agli inquirenti, era del 2017. Successivamente i finanzieri del tenente colonnello Francesco Papale, hanno messo sotto la lente il fascicolo concessorio ed è stato ipotizzato che la concessione edilizia con data 2017 non era altro che una proroga di quella richiesta e ottenuta nel 2014. Perché alterare le date? A spiegarlo erano stati gli investigatori: «Ciò per usufruire delle agevolazioni introdotte dalla legge di bilancio 2021».
PONTECORVO
Erano stati eseguiti sequestri per 3,6 milioni. L'imprenditore Amadori risulta coinvolto anche nel troncone che concerne Pontecorvo assieme al sindaco Rotondo (difeso dall'avvocato Ottaviani) e all'ex capo dell'ufficio tecnico Di Giorgio (difeso dall'avvocato Turchetta). Viene contestata la corruzione perché avrebbero proposto alla Hera Luce, aggiudicataria di un appalto ventennale, nella gestione della pubblica illuminazione una ditta di Pontecorvo, la Sa.Ca. Per quanto concerne il sindaco Rotondo pende in Cassazione una richiesta di misura per il divieto di dimora. «Non ho gestito alcuna gara o effettuato contrattazioni di sorta, avendo come unico punto di riferimento l'interesse pubblico. Confido nella magistratura», ha sempre sostenuto Rotondo.
LE VACCINAZIONI COVID
C'è poi il troncone relativo alle vaccinazioni Covid, in questo caso a Fontana, Delicato e Marrocco viene contestato il peculato per «aver somministrato a Fontana, 50enne, un vaccino Pfizer, pur non rientrando nella categoria di persone da Vaccinare»; stesso reato contestato a Bruno e Massimiliano Mignanelli, quest'ultimo a più riprese ha fatto sapere di «essere stato autorizzato perché soggetto a rischio».