Inchiesta "Sisma Bonus", chiesto il processo per 16 persone: contestati truffa, corruzione e peculato

L'udienza preliminare fissata per il 13 dicembre

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Vincenzo Caramadre
L'ex mercato coperto del Cassino

L'inchiesta era partita da un articolo del Messaggero, nel quale il sindaco di Cassino, Enzo Salera, denunciava la «feccia» e il presunto tentativo di corruzione del consigliere comunale di maggioranza, Tommaso Marrocco ad opera di un collega d'aula.

Dichiarazioni che assunsero subito la forma della notizia di reato. Ben presto la guardia di finanza, che ha indagato per un anno e mezzo, si è trovata a valutare diversi elementi d'indagine, tutti scaturiti dalle intercettazione telefoniche e ambientali. Ora l'inchiesta ribattezzata "Sisma bonus", dalla quale sono scaturiti diversi tronconi e ipotesi di reato diverse, è arrivata al primo varco. Chiuse le indagini il pm Alfredo Mattei, che ha coordinato tutti gli accertamenti, ha chiesto il processo. Si andrà davanti al Gup il 13 dicembre prossimo.

A rischiare il giudizio sono 16 persone: Salvatore Fontana (ex consigliere comunale), Giovanni Argentino, Gabriele Tanzi (ex consigliere comunale a Pontecorvo), Giuseppe Golini Petrarcone (ex sindaco di Cassino), Bernardo Pirollo, Paolo Di Laura Frattura, Massimo Cavaliere, Stefano Amadori, Anselmo Rotondo (sindaco di Pontecorvo), Roberto Di Giorgio, Gaetano Marrocco, Lucio Delicato, Massimiliano Mignanelli (consigliere comunale), Bruno Mignanelli, Angelo Di Giorgio e Federico Pisani.

LE CONTESTAZIONI

Fontana, Tanzi, Argentino e Amadori rispondono di tentata corruzione avrebbe promesso al consigliere Marrocco (presidente della commissione Lavori pubblici) «denaro o altra utilità per affidare l'appalto della pubblica illuminazione alla Hera Luce» di Amadori. Per Fontana (difeso dagli avvocati Sandro Salera, Vittorio Salera e Umberto Pappadia) e Argentino si ipotizza anche la violenza privata, per aver «minacciato attraverso una denuncia per voto di scambio Marrocco» per fargli costituire il gruppo Pd in Consiglio al fine di fare pressioni sul sindaco. Per l'ex sindaco Petrarcone e Pirollo (difesi dagli avvocati Borrea e Corsetti) invece viene ipotizzato il favoreggiamento per aver «riferito il contenuto di una escussione testimoniale». Ha detto Petrarcone: «Aspetto fiducioso l'esito dell'udienza Gup». Ampio tratto delle indagini sono state riservate dalle fiamme gialle alla realizzazione del complesso residenziale al centro di Cassino, "ex mercato coperto". Risultano coinvolti, a vario titolo, Fontana, Di Laura Frattura, Pisani e Cavalieri. Viene ipotizzata una concessione edilizia falsa per accedere al "sisma bonus acquisti".

L'ABUSO EDILIZIO

Nel primo troncone d'indagine era stato ipotizzato un abuso edilizio perché l'opera era iniziata nel 2014 mentre la concessione, consegnata dalla società costruttrice agli inquirenti, era del 2017. Successivamente i finanzieri del tenente colonnello Francesco Papale, hanno messo sotto la lente il fascicolo concessorio ed è stato ipotizzato che la concessione edilizia con data 2017 non era altro che una proroga di quella richiesta e ottenuta nel 2014. Perché alterare le date? A spiegarlo erano stati gli investigatori: «Ciò per usufruire delle agevolazioni introdotte dalla legge di bilancio 2021».

PONTECORVO

Erano stati eseguiti sequestri per 3,6 milioni. L'imprenditore Amadori risulta coinvolto anche nel troncone che concerne Pontecorvo assieme al sindaco Rotondo (difeso dall'avvocato Ottaviani) e all'ex capo dell'ufficio tecnico Di Giorgio (difeso dall'avvocato Turchetta). Viene contestata la corruzione perché avrebbero proposto alla Hera Luce, aggiudicataria di un appalto ventennale, nella gestione della pubblica illuminazione una ditta di Pontecorvo, la Sa.Ca. Per quanto concerne il sindaco Rotondo pende in Cassazione una richiesta di misura per il divieto di dimora. «Non ho gestito alcuna gara o effettuato contrattazioni di sorta, avendo come unico punto di riferimento l'interesse pubblico. Confido nella magistratura», ha sempre sostenuto Rotondo.

LE VACCINAZIONI COVID

C'è poi il troncone relativo alle vaccinazioni Covid, in questo caso a Fontana, Delicato e Marrocco viene contestato il peculato per «aver somministrato a Fontana, 50enne, un vaccino Pfizer, pur non rientrando nella categoria di persone da Vaccinare»; stesso reato contestato a Bruno e Massimiliano Mignanelli, quest'ultimo a più riprese ha fatto sapere di «essere stato autorizzato perché soggetto a rischio».
 

Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA