Inchiesta “Sisma Bonus”: corruzione e peculato, Asl e comune di Pontecorvo fuori dal processo

Sabato 27 Gennaio 2024 di Vincenzo Caramadre
Inchiesta “Sisma Bonus”: corruzione e peculato, Asl e comune di Pontecorvo fuori dal processo

Peculato e corruzione nell'ambito dell'inchiesta "Sisma bonus": rigettata la costituzione di parte civile dell'Asl di Frosinone e del comune di Pontecorvo.

Disco verde, invece, alla piena legittimità processuale per il comune di Cassino e per il consigliere comunale Tommaso Marrocco.

La decisione è stata presa ieri mattina dal Gup del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli. Nel complesso procedimento - in cui compaiono a seconda delle posizioni reati che vanno dalla corruzione, al peculato, alla truffa, fino al riciclaggio e il favoreggiamento - scaturito dalla dichiarazione al vetriolo del sindaco di Cassino Enzo Salera contro «la feccia», per le presunte pressioni al consigliere Marrocco nella gara d'appalto per l'efficientamento energetico alla società Hera Luce, sono state sollevate eccezioni e la richiesta e un rito alternativo. Sedici le persone coinvolte, tra imprenditori, amministratori locali, dipendenti pubblici e professionisti. Ma procediamo con ordine. La Asl aveva fatto richiesta di costituzione di parte civile per le posizioni relative alle presunte inoculazioni di vaccino contro il Covid a persone che, in piena pandemia, non ne avrebbero avuto diritto. In questo troncone risultano coinvolti medici e infermieri, insieme all'imprenditore Salvatore Fontana. La difesa di un dipendente Asl, Lucio Delicato, ha chiesto il rito abbreviato condizionato all'escussione di quattro testimoni (due infermieri, un farmacista e un amministrativo Asl), richiesta subito accolta dal Gup che ha fissato due udienze, il 21 e il 28 febbraio, per le escussioni. Per quanto concerne la questione relativa al comune di Pontecorvo, la procura aveva inviato al Consiglio dell'ordine degli avvocati di Cassino la nota con la quale si richiedeva la nomina del curatore speciale. Nomina, poi, regolarmente avvenuta. Questo perché tra le persone coinvolte nell'indagine c'è il sindaco Anselmo Rotondo al quale viene contestato un accordo con la società Hera Luce per un sub appalto nella gestione operativa dell'impianto di pubblica illuminazione nella cittadina fluviale.

LE ECCEZIONI

Ampie le eccezioni di incompetenza territoriale. Per quel che concerne le posizioni degli imprenditori Fontana e Di Laura Frattura che rispondono di riciclaggio le difese - rappresentate dagli avvocati Sandro Salera, Umberto Pappadia, Paolo Marandola, Vittorio Salera e Luca Ricamato - hanno sollevato, anche alla luce dei giudicati cautelari, l'incompetenza territoriale a favore delle giurisdizioni di Napoli e Campobasso. Sempre in tema di competenza territorio e connessione con altri procedimenti, l'avvocato Guido Camera che assiste l'imprenditore Stefano Amadori (rappresentante della Hera Luce), ha chiesto il trasferimento degli atti a Roma per il reato di istigazione alla corruzione perché nella Capitale già si sta celebrando un processo per accesso abusivo a sistema informativo per due militari. A detta richiesta si sono associate le difesa di altri due imputati, che rispondono di favoreggiamento, e sono Bernardo Pirollo e Giuseppe Golini Petrarcone (assistiti, rispettivamente dagli avvocati Giancarlo Corsetti e Umberto Pappadia).

LA CASSAZIONE

Tutte le difese, infine, alla luce della "normativa Cartabia" hanno sottolineato la possibilità di far decidere le questioni sulla competenza alla Suprema corte di Cassazione. Il Gup Casinelli si è riservata la decisione sulle variegate richieste e comunicherà l'esito con propria ordinanza all'udienza del 2 febbraio prossimo. Calendarizzata infine la conclusione del procedimento con le discussioni fissate in due date: l'8 marzo e il 5 aprile.

Ultimo aggiornamento: 15:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA