Luana Cammalleri e Pietro Ferrara, ergastolo per gli amanti che uccisero il marito di lei: il cadavere di La Duca non è stato ritrovato

I due imputati erano presenti alla lettura del verdetto

Venerdì 19 Aprile 2024
Palermo, ergastolo per i due amanti che uccisero il marito di lei: il cadavere dell'uomo non è stato mai ritrovato

Luana Cammalleri e Pietro Ferrara sono stati condannati all'ergastolo per aver ucciso Carlo La Duca, il marito della donna.

La sentenza è stata pronunciata dalla corte d'assise di Palermo, presieduta da Sergio Gulotta. La coppia di amanti è stata anche accusata di aver fatto sparire il cadavere che non è mai stato trovato. I due imputati erano presenti alla lettura del verdetto. La Duca, imprenditore agricolo di Cerda (Palermo) è sparito nel nulla il 19 gennaio del 2019.

La ricostruzione

L'uomo è uscito da casa alle 8.07 per recarsi a Cinisi dove ad attenderlo c'era la nuova compagna. Dovevano trascorrere il fine settimana insieme. Prima di arrivare si è fermato nel terreno di Ferrara a Ciaculli. È qui, secondo la ricostruzione dei pm, che La Duca ha trovato la morte. In che modo i due imputati si sarebbero disfatti del corpo resta uno dei misteri del processo. Il tragitto della Volkswagen di La Duca fu seguito grazie al gps. La vettura fu trovata in via Salvatore Minutilla a Cardillo. L'ultima persona che ha visto la vittima sarebbe Ferrara. Alle 10.48 l'auto dell'imprenditore ripartì. Secondo i pm l'uomo era già morto e a guidare era Ferrara. Dietro, in una Fiat Punto bianca, ci sarebbe stata Luana Cammalleri, l'ex moglie che avrebbe partecipato al delitto. I parenti della vittima e la nuova compagna erano costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Chiara Arpaia, Fabio Trombetta, Giovanni Allegra e Salvatore Pirrone.

Le ricerche

Per oltre due anni la madre della vittima, dalla trasmissione Chi l'ha visto, aveva lanciato un appello disperato per avere sue notizie. Il dubbio che al figlio fosse successo qualcosa di grave l'aveva sempre avuto e la conferma era arrivata con gli arresti della coppia. Cammalleri, e l'operaio Pietro Ferrara, il migliore amico della di Carlo, erano stati da subito indiziati della morte dell'agricoltore 37enne. Ma, dicono gli investigatori, dietro all'omicidio non ci sarebbe il sogno di coronare una love story ostacolata dalla presenza del terzo incomodo, bensì il timore della donna di perdere la casa in cui viveva coi figli. Un casolare, nelle campagne di Cerda, nel palermitano, di proprietà di La Duca che Luana avrebbe dovuto lasciare dopo la separazione dal marito. Vittima e assassina erano ormai ai ferri corti da tempo, tanto da aver avviato in tribunale le pratiche della separazione. La Duca aveva anche trovato una nuova compagna.

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Il movente

All'idea di porre fine al matrimonio la coppia era giunta dopo mesi di liti violente che avevano coinvolto anche la madre della vittima. Durante una discussione con la suocera, Luana le aveva stretto attorno al collo il filo del telefono di casa. L'anziana l'aveva denunciata e la donna era finita sotto processo per minacce. Proprio Il giorno prima che La Duca sparisse si era celebrata una udienza del processo nato dalla querela. Nonostante le tensioni, La Duca, la moglie, la madre e i figli vivevano tutti nella stessa casa. La suocera e il figlio al piano superiore, la Cammalleri e i ragazzi in quello di sotto. E proprio nelle campagne vicine al casolare di famiglia i carabinieri hanno cercato invano il cadavere. A Luana e all'amante i carabinieri sono arrivati grazie a intercettazioni, analisi dei tabulati, immagini dei sistemi di videosorveglianza, racconti di testimoni. Secondo gli inquirenti i due, che comunicavano attraverso cellulari con sim riservate, dopo avere pianificato l'omicidio, hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà dell'arrestato e l' hanno uccisa. Poi hanno portato la sua auto a circa 12 chilometri di distanza dal luogo del delitto per depistare le indagini.

Ultimo aggiornamento: 18:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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