Fedez-Iovino, il testimone che incastra il rapper: «Era lui. Mi hanno chiesto di consegnare il cellulare e non chiamare nessuno»

La Procura di Milano sta indagando sull'incidente come un possibile atto premeditato di violenza, considerando Fedez come il possibile istigatore morale dell'aggressione

Mercoledì 15 Maggio 2024
Fedez-Iovino, il testimone che incastra il rapper: «Era lui. Mi hanno chiesto di consegnare il cellulare e non chiamare nessuno»

«Io non c'ero», ha detto Fedez riguardo la notte tra il 21 e il 22 aprile, quella del pestaggio a Cristiano Iovino sotto casa sua in via Traiano a Milano.

Ma il racconto del testimone, uno dei vigilantes del Parco Vittoria, colloca il rapper proprio lì quella notte. «Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio», ha raccontato ricostruendo quello a cui ha assistito mentre si trovava in servizio.

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Il testimone

Su Repubblica si legge la testimonianza riportata ai carabinieri intervenuto quando ormai il gruppo era già andato via e Iovino rientrato in casa. Il vigilante sente dei rumori, «una discussione tra persone davanti all’ingresso del palazzo, degenerata in urla». Poi vede che «da un Mercedes sono uscite 7-8 persone, si sono avvicinate a un soggetto che vive qui e lo hanno colpito a calci e pugni». Si tratta di Cristiano Iovino, che poi è scappato all'interno del condominio. Il testimone non ha dubbi su quello e soprattutto su chi ha visto: «Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio». Quando il pestaggio è finito, uno del gruppo avvicina il custode prima di risalire sul van nero: «Mi hanno intimato di non chiamare le forze dell’ordine, di mostrare i miei documenti. Mi hanno anche chiesto di consegnare il cellulare ma io ho detto di no». 

Cristiano Iovino

Quando sono arrivati i carabinieri hanno trovato Iovino nel suo appartamento, visibilmente scosso e ferito. Il personal trainer è stato medicato sul posto dal personale del 118 ma ha rifiutato il trasporto in ospedale nonostante le evidenti lesioni al viso e alla testa. Le sue dichiarazioni successive contrastano con le testimonianze raccolte sul posto: ha negato di conoscere i suoi aggressori o di aver visto Fedez quella notte. Ha riferito di una precedente discussione in una discoteca che potrebbe avere legami con l'aggressione, ma ha deciso di non sporgere querela.

Le indagini 

La Procura di Milano sta indagando sull'incidente come un possibile atto premeditato di violenza, considerando Fedez come il possibile istigatore morale dell'aggressione. Questa ipotesi è supportata dalle immagini di videosorveglianza che mostrano la dinamica dell'attacco e da ulteriori indagini sulla lite scoppiata precedentemente in discoteca. Se Iovino non presenterà querela entro fine luglio, le accuse di lesioni e percosse in concorso per Fedez cadranno. Intanto le autorità stanno esplorando le possibili connessioni tra questo episodio di violenza e altre indagini in corso relative a crimini organizzati e traffici illeciti che vedono coinvolti esponenti delle curve, suggerendo che l'aggressione potrebbe inserirsi in un contesto più ampio. Al momento, quello di Federico Leonardo Lucia è l'unico nome nel registro degli indagati, ma la lista sembra destinata a allungarsi. 

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA