«Per battere il virus servirà un vaccino, quello sarà il momento definitivo perché questa triste pagina possa essere in qualche misura girata e potrà costituire una triste e drammatica componente del nostro passato». Lo ha detto il commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, durante una conferenza stampa in cui ha spiegato che oggi lo 0,5% dei pazienti si trova in terapia intensiva, mentre nella prima ondata era il 6,7%. «Oggi per la prima volta il numero dei ricoverati in terapia intensiva è stato inferiore al giorno precedente. È un segno di speranza e di testimonianza che la molteplicità progressiva delle misure del governo contro l'epidemia sta iniziano a produrre i suoi effetti».
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«La curva dei contagi si sta finalmente congelando, per il terzo giorno i ricoverati calano, i dati ci confortano sulle scelte fatte», ha proseguito. «Il virus è forte, non è più sconosciuto ma non siamo ancora in grado di sconfiggerlo.
«Abbiamo richiesto 150 milioni di strumenti tra aghi e siringhe per somministrare i vaccini», ha cetto Arcuri sottolineando anche che l'App Immuni «non ha dato i risultati sperati». «Penso che l'app sia uno strumento molto importante - ha detto - ma per essere efficace c'è bisogno di un rapporto di mutua collaborazione con chi lo scarica e forse non abbiamo dato un messaggio sufficientemente potente».
«Sui Covid hotel si è conclusa l'interlocuzione con le regioni. Nessuna ha manifestato l'esigenza di intervenire per rafforzare la rete dei cosiddetti alberghi covid o perché hanno già provveduto da sé o perché non ritengono necessario un ulteriore apporto», ha precisato Arcuri.
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