Passato il vertice di Malta del 23 settembre e quello di Lussemburgo del 7 ottobre, la situazione non è cambiata: non c'è ancora il meccanismo per la distribuzione automatica dei migranti salvati dalle navi ong. La Ocean Viking con i 176 soccorsi ieri al largo delle coste libiche - tra di loro donne incinte e bambini - arriverà così a Taranto. Il Viminale ha concesso in serata il 'place of safety' richiesto dalla nave. Intanto, non si fermano gli sbarchi: in 200 sono arrivati all'alba a Lampedusa su tre barconi e 108 a Roccella Jonica (Reggio Calabria) a bordo di due piccole imbarcazioni. Alarm Phone segnala un'altra imbarcazione, con 75 persone, in pericolo al largo della Libia. «Non c'è un'emergenza sbarchi, il sistema tiene», assicura il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia (M5S). Attacca invece la Lega: «senza Salvini gli sbarchi sono triplicati».
Migranti, arrivi raddoppiati in agosto. «Campi isole greche prossimi al collasso»
Naufraga, poi, nell'Egeo un barcone con migranti dirette verso le isole greche: un bambino è morto ed un altro risulta disperso.
Salvini attacca parlando di Governo «in confusione». «L'unica cosa certa di questo Governo è che in poche ore ha permesso di sbarcare in Italia ad oltre 300 migranti, 180 solo stanotte a Lampedusa», osserva. Il sottosegretario Sibilia replica: «dobbiamo - ragiona - uscire dalla narrazione, che oggi non è più quella corretta, che l'Italia è sotto un'invasione di orde di persone. Nel 2017 ne arrivavano più di 300mila, poi ne sono arrivati 21mila nel 2018 e quest'anno viaggiamo verso una chiusura leggermente superiore ai 10mila ingressi. Il nostro sistema è testato e può tranquillamente tenere questi arrivi. Non esiste un'emergenza ingressi in questo momento». I numeri dell'Unhcr sui primi nove mesi dell'anno indicano che gli arrivi via mare in Europa sono stati 80.800, in calo rispetto ai 102.700 dello stesso periodo del 2018. In Grecia i più numerosi: 46.100, contro i 37.300 dell'anno scorso; segue la Spagna (23.200, dimezzati rispetto al 2018), l'Italia (7.600, un terzo meno del 2018), Malta (2.700 contro 800) e Cipro (1.200, triplicati rispetto all'anno scorso). In Italia, considerando anche le prime due settimane di ottobre, gli sbarchi sono saliti a quota 8.700. Finora si stimano 637 morti in mare nel tentativo di fare la traversata Libia-Italia; 1.041 complessivamente le vittime nel Mediterraneo.