La luna di scena in tutto il mondo nella notte del 31 gennaio.
L'espressione Blue Moon ha origini anglosassoni, è un detto popolare che deriva dall'espressione “once in a blu moon” - una volta ogni luna blu -, per indicare un evento raro. Non è quindi «legata al colore e neanche a un fenomeno astrologico vero e proprio, piuttosto a una particolarità del calendario», aggiunge Volpini. «Abbiamo la luna blu - continua - quando in un mese si hanno due lune piene, cosa che accade solo quando nello stesso mese si verificano cinque fasi lunari, di solito ce ne sono quattro. Lo stesso avvenimento, ovvero, due lune piene e cinque fasi lunari, lo avremo anche nel mese di marzo. Questa coincidenza, nei mesi di gennaio e marzo, darà luogo a un evento molto particolare: un mese di febbraio con tre sole fasi lunari, invece delle consuete quattro, stretto fra due mesi con cinque fasi lunari. Si tratta di una curiosità del calendario piuttosto rara - conclude Volpini - che si verificherà nuovamente solo nel 2031».
Ma al di là delle fasi cromatiche, quella che splenderà nei nostri cieli la notte del 31 gennaio è prima di tutto una Superluna, cioè una Luna piena prossima al perigeo, il punto di distanza minima che il nostro satellite può raggiungere dalla Terra, con un effetto visivo dalla terra che «la fa sembrare un pò più luminosa e un pò più grande del solito», sottolinea Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e «la prossima Superluna, apparirà circa il 7% più grande e un pò più luminosa della media». Poiché l'orbita del nostro satellite è ellittica, spiega ancora Masi, ci sono momenti in cui la Luna orbita molto lontana dalla Terra e altri in cui passa piuttosto vicina; «la distanza media è di 384mila chilometri e il 31 gennaio il nostro satellite si troverà a quasi 359.000 chilometri dalla Terra». Non è un record, in realtà, perché subito dopo Capodanno si era trovato alla minima distanza, a circa 356.000 chilometri. Ora però per rivedere una Superluna bisognerà attendere un anno.