Il Papa di fronte a una guerra non ha il dovere di essere neutrale. Ma non può dimenticare le colpe di Putin

Mercoledì 13 Marzo 2024

Caro direttore,
aldilà di ogni valutazione di tipo storico, ho trovato quantomeno sorprendente, ma ormai non più di tanto, l'ultima esternazione di Papa Bergoglio sul dramma che da oltre due anni sta vivendo il popolo ucraino, vittima altrettanto inerme. Dare per avvenuta la sconfitta degli ucraini, come ha fatto il Pontefice, e quindi invitarli ad alzare bandiera bianca per porre fine alla guerra crea non poco sconcerto e meglio non poteva controbattere il ministro degli esteri ucraino Kuleba affermando che i colori della loro bandiera sono il bianco e il blu. Che dire? Non vedo traccia di neutralità...

L.T.
Treviso


Caro lettore,
il Pontefice non ha il dovere di essere neutrale.

Anzi non deve proprio esserlo. Il Papa fa il Papa e deve stare dalla parte del Bene o almeno di quello che lui ritiene essere tale. Di fronte a un conflitto il Santo Padre persegue una strada maestra: quella che porta al cessate il fuoco e alla pace. Lo fa principalmente con le armi che ha disposizione: la sua parola e l'azione diplomatica, spesso sotterranea, della Santa Sede. Naturalmente poichè non parliamo di dogmi di fede, ciò che il Santo padre afferma su questi temi si può, anche da parte dei cattolici, condividere o meno, sottoscrivere o criticare. Le parole di Francesco sulla guerra russo-ucraina e su un suo possibile esito, sono state interpretate come un risoluto invito a Zalensky ad arrendersi senza condizioni ed hanno infiammato il fronte diplomatico, suscitando molte prese di posizione negative. E non poteva essere diversamente. Perchè se voleva essere un appello per la pace quello di Bergoglio è risultato perlomeno incompleto. Ad esso andava aggiunto un altrettanto fermo invito a Putin per il cessate il fuoco e il ritiro dai territori ucraini delle forze russe. E' evidente infatti che senza alcuni chiari e inequivoci segnali da parte del Cremlino, cioè dell'invasore e da chi ha scatenato questa guerra, non si potrà aprire nessun tavolo di trattativa per la fine della guerra. E non si potrà raggiungere neppure nessuna autentica pacificazione. La bandiera bianca ucraina che qualcuno vorrebbe vedere sventolare, in questo momento, segnerebbe infatti non il ritorno alla pace, ma l'avvio della distruzione di un popolo e di una nazione e la sua sostanziale annessione alla Russia. Esattamente ciò che Putin vuole e che aveva immaginato per l'Ucraina nel momento in cui, oltre due anni fa, aveva mosso i suoi carri armati alla volta di Kiev. Un esito tragico da scongiurare e che fa ricordare una celebre citazione latina: "Hanno fatto un deserto e l'hanno chiamato pace". Escludo che il Papa voglia questo.

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