Chiude la storica libreria: «Centro chiuso e grandi catene: ci stanno massacrando»

Lunedì 10 Febbraio 2020 di Raffaella Gabrieli
La libreria Athena, punto di incontro in centro a Feltre, chiude per sempre
FELTRE - Dopo 32 anni di attività e intere generazioni di feltrini coccolati tra libri e oggetti di cartoleria, chiude la libreria Athena. Posta in pieno centro, nei pressi di piazzale della Lana, il negozio cede il passo alla sempre più pesante carenza di clienti. Colpa degli acquisti on-line e del posizionamento proprio di fronte di una bottega del tutto simile, appartenente a una grande catena. Ma il dito viene puntato anche contro la chiusura alla viabilità delle vie principali che, come afferma il titolare Franco Debortoli, «ha fatto letteralmente sparire la gente». «A nulla sono valse - dice Debortoli (che è anche consigliere comunale d’opposizione) - le rimostranze mie e di molti altri colleghi all’Amministrazione, che apertamente se ne frega delle nostre problematiche. Da qui la decisione di chiudere, cogliendo anche al balzo una “finestra pensionistica” che mi si è proposta. Sinceramente, non vale la pena continuare visto il massacro che ci stanno riservando». Le serrande saranno abbassate per sempre il 15 marzo. 
LA STORIA 
Classe 1956 e una laurea in lingua russa in tasca, Debortoli diede vita alla libreria Athena nel dicembre 1988. In quella galleria di via XXXI Ottobre dov’è sempre rimasta in tutti questi anni. Prima di allora esisteva solo la “Walter Pilotto” mentre dopo sono giunte l’”Agorà” e la “Giunti”. «Per una piazza limitata come quella di Feltre - afferma Debortoli - il piatto da spartire in quattro, lungo 400 metri, è troppo piccolo. Tanto più in questa fase in cui di clienti non si vede l’ombra. Qualche giorno fa, verso le 17.30-18, mi è capitato di andare a bere un caffè con un rappresentante: abbiamo percorso tutta la strada fino al ponte delle Tezze e poi fino a Campogiorgio senza trovare un bar aperto. Chiaro segno che si lavora poco e che i titolari preferiscono tenere chiuso piuttosto di pagare un dipendente. La crisi del centro di Feltre, ormai, è sotto gli occhi di tutti. Tranne di quelli che dovrebbero fare qualcosa. Ma anche l’ultimo assessore nominato al commercio, Irma Visalli, interpellata sull’argomento, ci ha tappato la bocca dicendo che la questione viabilità è chiusa e che non c’è la minima intenzione di riaprirla. Detto ciò, chi me lo fa fare di andare a dormire con mille pensieri e alzarmi al mattino con l’angoscia pensando a come andrà la giornata? Ci stanno massacrando».
L’OPPORTUNITA’ 
«Quasi per caso - spiega il titolare - ho scoperto che riscattando gli anni dell’università e accogliendo l’opzione “quota cento” avrei potuto andare in pensione il primo aprile. Spero tanto non sia uno scherzo perché in queste condizioni non è possibile andare avanti. Tra l’altro oggi, dopo la liberalizzazione delle licenze, essa non vale nulla. Io infatti ho accolto la cosiddetta “rottamazione”, un’opzione che offre l’attuale normativa di riconsegnare la licenza in cambio di 500 euro lordi». 
IL LAVORO
«La situazione mi rattrista - sottolinea - anche perché alla “causa commercio” e alla valorizzazione culturale e turistica della città ho sempre creduto molto». E infatti Debortoli ha ricoperto variegate cariche. Nell’Ascom innanzitutto: presidente Consulta Feltre, presidente provinciale (per quasi 15 anni), vicepresidente regionale e consigliere nazionale. E poi consigliere nel cda Enasarco nazionale e membro di giunta della Camera di commercio. Ancora: presidente Mostra artigianato e Feltre Eventi. Infine, consigliere comunale da tre anni. «La soddisfazione più grande - conclude Debortoli - è la fedeltà dimostrata da tantissimi clienti. Trent’anni fa ordinavo i libri delle elementari a bambini che oggi sono grandi e vengono per i libri dei propri figli. Ringrazio tutte queste persone e coloro che ci hanno dato fiducia. Se le condizioni fossero state diverse sarei rimasto ancora 3-4 anni. Anche per far raggiungere i termini pensionistici al mio dipendente che ora, a 59 anni, si trova senza lavoro». La cartoleria chiuderà il 15 marzo: fino ad allora sono previsti sconti dal 20 al 60%.
Ultimo aggiornamento: 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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