BELLUNO - Avrebbero organizzato una spedizione punitiva a carico di tre persone, tra i quali militari dell'Esercito Italiano: ieri mattina il destino giudiziario dei cinque aggressori si è diviso al termine dell'udienza preliminare che c'è stata in Tribunale a Belluno. Chi se la caverà con la messa alla prova, ovvero un percorso di lavori sociali che estingueranno la pena, chi affronterà il giudizio abbreviato e chi finirà a processo. La vicenda, quindi, avvenuta il 17 giugno scorso a Lambioi sarà ricostruita in aula.
GLI IMPUTATI
Va verso il processo pubblico infatti il presunto organizzatore del raid punitivo (stando a quanto ricostruito dalla procura) Xhulio Cela, albanese 24enne che abita a Visome.
I FATTI
I 5 nel pestaggio avrebbero usato anche armi improprie: Cela avrebbe raccolto da terra una grossa pietra e l'avrebbe scagliata contro le tre vittime, rincorse dal gruppo, tra la folla. Poi il clou: i tre sarebbero stati letteralmente circondati e gettati a terra con spintoni e colpi e sgambetti. Fortunatamente il pestaggio di Lambioi è terminato con leggere lesioni: un giorno di prognosi per due delle vittime, e una decina per il bellunese. Ma poteva finire malissimo, proprio come avvenne per il giovane Willy Monteiro Duarte massacrato e ucciso di botte nel 2020 a Colleferro (Roma): proprio il Daspo Willy con divieto di accesso alle aree urbane scattò per i cinque dell'aggressione di Belluno dopo quei fatti. Il caso venne risolto in brevissimo tempo dalle indagini della polizia di Stato, con la visione delle immagini della videosorveglianza e con sommarie informazioni delle persone coinvolte e testimoni.