Botte e insulti a moglie e figli: marito padrone stangato, 4 anni e sei mesi senza sconti

Mercoledì 6 Marzo 2024 di Olivia Bonetti
Maltrattamenti in famiglia

FELTRE - Il giudice è andato addirittura oltre la richiesta del pm: ha inflitto 4 anni e mezzo per maltrattamenti aggravati in famiglia al 34enne di origine tunisina (L.D.), cittadino italiano sposato con una 37enne feltrina.

La richiesta di condanna del sostituto procuratore Alberto Primavera si era fermata a 4 anni e 4 mesi.

L'UDIENZA
Nella sentenza pronunciata ieri, 5 febbraio, in Tribunale a Belluno, dal gup Elisabetta Scolozzi, non sono state previste nemmeno le attenuanti generiche ma solo lo "sconto" previsto dal rito abbreviato. Il giudice ha però escluso un capo d'accusa per le lesioni causate a un figlio, perché era già ricomprese nei maltrattamenti: ha unito tutte le accuse dal vincolo della continuazione e ha pronunciato la condanna a 4 anni e 6 mesi. L'imputato era affiancato dall'avvocato di fiducia Martino Fogliato. Il giudice ha condannato l'uomo anche al pagamento dei danni per 40mila euro alla parte civile costituita nel processo, ovvero la donna assistita dall'avvocato Enrico Rech.

IL PERCORSO
L'arresto scattò nell'aprile 2023 all'ennesima aggressione del marito-padrone. L'uomo dopo 5 mesi di carcere, ottenne l'avvio di un programma di monitoraggio e rieducazione che sta seguendo ancora ora. Da settembre ha il braccialetto elettronico alla caviglia che lo costringe a stare lontano da moglie e figli. Dal 2011 aveva trasformato la vita della sua famiglia in quella casa di Feltre in un inferno. La vicenda venne a galla grazie alla segnalazione di una scuola del Feltrino che aveva individuato un malessere nella madre quando portava i figli a scuola.

IL CONTROLLO
Il marito-padrone la obbligava a scrivere messaggi comunicando ogni suo spostamento. Non poteva parlare in casa perché lo disturbava, non poteva andare dal parrucchiere o gestire il proprio stipendio. E poi le botte e gli insulti continui anche davanti ai bimbi, che in più di un occasione erano accorsi per aiutare la mamma. Tra gli episodi contestati quelli avvenuti la notte tra il 10 e 11 febbraio di un anno fa quando l'uomo rientrato ubriaco sarebbe andato in camere da letto per svegliare la moglie che dormiva, intimandole di seguirlo in cucina. Lì il terzo grado: le avrebbe chiesto ripetutamente se qualcuno al lavoro le avesse fatto avances e quando lei "confessava" di aver solo bevuto un caffè con la collega sarebbero partiti gli schiaffi. Poi il marito avrebbe preso un coltello puntandolo al collo della donna. Nel frattempo arrivarono i figli e lui non si sarebbe fermato. Alla fine avrebbe fatto inginocchiare la donna e l'avrebbe costretta dire cose terribili di se stessa di fronte ai bambini. Poi ancora colpi e botte per almeno due ore. Gli altri episodi ricostruiti, avvenuti nel 2022 vedono ancora violenza e tirate di capelli e insulti come «cicciona, sei pelosa, solo i vecchi ti vogliono».
 

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