Tecnici comunali introvabili in Agordino, i bandi vanno deserti: «Uffici sovraccrichi di incombenze»

Mercoledì 16 Febbraio 2022 di Raffaella Gabrieli
Tecnici comunali introvabili: bandi deserti

AGORDO - Tanti tecnici comunali vicini al pensionamento. Si alza l’allarme da parte dei sindaci dell’Agordino. «Perdiamo dei validi professionisti - afferma il sindaco di Rivamonte Giovanni Deon - ma anche una porzione preziosa di memoria storica che sarà difficile riacquistare tramite chi sostituirà queste persone. Sì perché il problema grande come una casa, al giorno d’oggi, è trovare figure con la laurea in tasca e che vogliono venire a lavorare nei nostri piccoli Comuni di montagna: ormai sono mosche più che rare». «Abbiamo fatto due concorsi e da nessuno ne è uscito qualcosa di buono: siamo alla frutta» sottolinea sconsolato il sindaco di Colle Santa Lucia Paolo Frena. «Al nostro concorso - spiega il sindaco di Selva di Cadore Luca Lorenzini - hanno partecipato poche persone, nessuna delle quali ha superato le prove. Quindi, dovremo ricominciare punto e a capo».

QUI RIVAMONTE AGORDINO «Dopo oltre trent’anni di servizio - afferma Deon - il nostro tecnico comunale è prossimo alla pensione. Un meritato traguardo per lui, una triste notizia per noi che vediamo i nostri uffici impoverirsi inesorabilmente. Perché oltre al bagaglio di conoscenze che figure come queste si portano con sè, il vero problema è che non si trovano successori. Abbiamo pubblicato il concorso da una decina di giorni, per un tempo pieno indeterminato categoria D. Quindi, tutto sommato, un ottimo inquadramento. Peccato che di ingegneri e architetti, sulla piazza agordina, non ce ne siano molti. E gente della stessa categoria che desideri vivere nei nostri paesini, si è visto anche nei Comuni contermini, è rarissima. Speriamo di trovare qualcuno che voglia cambiare vita e trasferirsi tra le Dolomiti o che qui abbia una ragione forte che lo induca a venirci ad abitare, come un compagno. Comunque, ironia a parte, stiamo cercando di pubblicizzare al massimo il concorso e poi, onestamente, non ci resta che incrociare le dita».

QUI COLLE SANTA LUCIA «Anche da noi lo storico tecnico è andato in pensione - spiegano il sindaco Frena e il vice Carlo Agostini - e già mesi prima che cessasse il lavoro abbiamo pubblicato il relativo bando. Ma nulla, di due non abbiamo ottenuto niente di buono. In uno, addirittura, i tre che hanno passato le prove hanno rinunciato tutti. Probabilmente, vien da pensare, si sono iscritti solo per entrare nelle graduatorie e sperare di essere ripescati da Comuni a loro più appetibili. Ciò, sinceramente, è mortificante. Anche perché già gli uffici sono sovraccarichi di incombenze, se poi devono bloccarsi per portare avanti un concorso, che non è cosa da poco, non ci siamo. Così come è paradossale che lo Stato preveda fondi dall’enorme mole di lavoro, come quelli Vaia o Comuni confinanti, se però al contempo non ci mette nelle condizioni di parteciparvi per carenza di personale».

QUI SELVA DI CADORE Situazione grigia pure a Selva di Cadore: anche qui il tecnico di una vita è andato in pensione e per sostituirlo si è fatto uno specifico bando di concorso area tecnica categoria D. «Purtroppo però - spiega il sindaco Lorenzini - coloro che vi hanno partecipato erano pochi e non hanno superato le prove previste. Gioco forza abbiamo dovuto cercare una soluzione al nostro interno in attesa di bandire un nuovo concorso per rimpinguare comunque le nostre fila. Confidando che ci sia un’adesione maggiore e più convinta. Purtroppo, però, vediamo cosa sta succedendo nei Comuni limitrofi e siamo coscienti che non sarà semplice». E intanto però, è opinione diffusa tra gli amministratori, la burocrazia è sempre più puntigliosa e richiede sempre più tempo, conoscenze e responsabilità. Un circolo vizioso difficile da tagliare e da cui i Comuni chiedono a gran voce di uscirne in maniera indolore. 

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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