TORREGLIA (PADOVA) - Salvataggio in extremis per le competizioni di mountain bike sul tracciato dei Colli. La concessione di una deroga per la prima prova del Trofeo Mtb Euganeo in programma domenica prossima sulle pendici del Rua, da un lato, e l'impegno assunto dalla Federazione ciclistica regionale a proporre linee di condotta per le prossime competizioni dall'altro, consentono di aggirare i divieti imposti dalla direzione del Parco per le classiche del "cross".
I FATTI
Lo scorso anno il Parco aveva definito per le gare ciclistiche delle specifiche eccezioni ai limiti imposti da una delibera dell'ente nel 2022. La deroga era stata però concessa con l'impegno da parte degli organizzatori di ridefinire i percorsi, tracciandoli in zone non qualificate come "riserva". Peccato che gli adeguamenti promessi fossero rimasti quest'anno lettera morta. Motivando in tal modo il "no" della direzione del Parco. L'opera di mediazione, pur di salvare eventi sportivi cui avevano dato nel contempo adesione centinaia di appassionati, è stata tutt'altro che semplice. «Per consentire lo svolgimento della prova sul Monte Rua - ha spiegato il presidente del Parco, Alessandro Frizzarin - si è dovuto procedere in deroga alle prescrizioni sancite dalla delibera del 2022, ma con l'impegno degli organizzatori di assicurare comunque il rispetto delle zone di riserva».
LE REGOLE
«La Federazione - ha aggiunto il presidente - ha così assunto l'impegno a promuovere un uso sostenibile dei pendii dei Colli, evitando il deturpamento degli ambiti sottoposti a tutela e la modifica della morfologia degli ambienti naturali». In concreto, l'ente ciclistico, oltre ad assicurare lo sgombero degli allestimenti di gara entro 24 ore dalla conclusione, ha inteso circoscrivere l'impatto legato alla pratica libera delle bici, pubblicando ed estendendo a tutti i propri associati degli avvisi e vademecum sul corretto comportamento. Non solo. Si farà pure parte attiva per la creazione di un tavolo tecnico permanente per dettare norme di accesso alle riserve naturali, ove sia comunque prevista la pratica sportiva. «Resta ferma - ha però precisato Frizzarin - l'intangibilità degli habitat specifici che salvaguardano, in conformità con il protocollo Unesco, l'originalità di determinate specie».