SAN GIORGIO DELLE PERTICHE - Lo storico carnevale in piazza a San Giorgio delle Pertiche è a rischio perché chi da 40 anni organizza l'evento, la Pro loco, è inattiva da maggio e la maggioranza dei consiglieri si è dimessa dall'incarico. Il presidente Carlo Giacomazzo non ha dato le dimissioni ma, in sostanza, è sfiduciato.
LO STALLO
«La Pro loco non organizzerà il Carnevale? In realtà ci sono anche altri soggetti che possono tranquillamente farlo al posto nostro». Da circa otto mesi la situazione all'interno del gruppo è molto difficile. Se il presidente Giacomazzo non vuole aggiungere altro sulle cause di un prolungato stallo operativo dell'associazione paesana, il sindaco Daniele Canella chiede con forza che si faccia chiarezza in seno alla pro loco e chiama i concittadini a collaborare per allestire la kermesse carnevalesca.
IL SINDACO
«Il Carnevale Sangiorgense è sempre stato organizzato in oltre 40 anni di storia dalla Pro loco - afferma il primo cittadino -. E' indubbiamente la manifestazione di punta del capoluogo, riconosciuta da molti come la migliore in tutta l'Alta Padovana. Come amministrazione, preso atto dell'inattività della Pro loco che si protrae da maggio, attendiamo l'intervento dell'Unpli (Unione nazionali pro loco italiane) per risolvere questa situazione di immobilismo con la quale non si può continuare. In verità sono tante le persone che si sono già rese disponibili ad organizzare il carnevale a San Giorgio ma per poter essere operativi e avere pieni poteri gestionali e direttivi è necessario che la pro loco cittadina ritorni operativa».
Il sindaco Canella sottolinea la sensazione che molte persone abbiano voglia di rimboccarsi le maniche per non depauperare il patrimonio di tradizione e cultura: «Il tempo a disposizione è poco - ammette Canella - ma sono certo che la mia comunità onorerà la storia della sua più importante manifestazione dell'anno. Anzi lancio un appello a tutte le persone di buone volontà: Chi ha voglia di mettersi in gioco e rendersi disponibile per allestire lo show carnevalesco si faccia avanti. Le nostre tradizioni devono continuare».