Figlia sequestra la mamma per ottenere la sua pensione di 1.300 euro al mese: denunciata

Domenica 7 Aprile 2024 di Marco Aldighieri
IL CASO - Figlia sequestra la mamma per la pensione, salvata dai carabinieri e dall'amministratore di sostegno

PADOVA - Il lieto fine c’è, ma quanta sofferenza per una mamma sessantenne, residente in un comune della cintura urbana, e affetta da un invalidante decadimento cognitivo. Già, perchè a farle passare due orribile settimane lontano da casa è stata la figlia di 25 anni: l’avrebbe sequestrata per intascarsi la pensione di 1.300 euro al mese
A salvare la donna è stato il suo amministratore di sostegno, l’avvocato Alexander Guedj del foro di Padova. Grazie al suo tempestivo intervento, con la stretta collaborazione dei carabinieri e della giudice tutelare Carla Gatta, è stato possibile rintracciare la vittima nel comune di Pontecorvo in provincia di Frosinone e riaffidarla ai suoi due figli maschi, avuti con il primo marito.
 

I FATTI
La figlia di 25 anni, nata dalla relazione con il secondo compagno della 60enne, un paio di settimane prima di Pasqua ha offerto alla mamma di passare con lei qualche giorno a Roma in vacanza. La donna ha accettato di buon grado, ma nella capitale non c’è mai arrivata. La figlia l’ha condotta in una abitazione di Pontecorvo, in Ciociaria. In casa, ad attenderla, c’erano il suo compagno da poco conosciuto grazie a una chat di incontri, e la mamma di lui. Da questo momento della sessantenne si sono perse le tracce. 
I due figli, molto preoccupati, il giorno di Pasqua hanno deciso di contattare l’amministratore di sostegno. L’avvocato, come primo tentativo, ha chiamato al telefono cellulare la figlia della donna. Ma la ragazza non ha voluto indicare la località in cui si trovava. A questo punto Guedj ha chiamato la sua assistita ed è riuscito a capire che stava in provincia di Frosinone.
 

LA DENUNCIA
L’avvocato allora si è rivolto ai carabinieri della stazione di via Rismondo, dove ha presentato una querela per sottrazione di persona incapace e sequestro di persona ai danni della figlia di 25 anni, del suo uomo e della madre di lui. In un secondo momento si è messo in contatto con la giudice tutelare ottenendo, in qualità di pubblico ufficiale, un provvedimento per consentire il rientro della sua assistita a casa anche in forma coatta. 
Infine ha trasmesso gli atti ai carabinieri della stazione di Pontecorvo. I militari della provincia di Frosinone, dopo alcune ricerche sul territorio, hanno individuato l’abitazione dove era tenuta la 60enne.
 

IL SALVATAGGIO
L’amministratore di sostegno, nella giornata di giovedì scorso, è salito in macchina e ha guidato fino a Roma dove ha trascorso la notte. L’indomani si è rimesso in viaggio per raggiungere la località di Pontecorvo, dove i carabinieri gli hanno consegnato la signora. Ripartito dalla Ciociaria è giunto in tarda serata nella stazione di via Rismondo, dove ad attendere la sua assistita c’erano i due figli per riportarla a casa. La donna è stata trovata in uno stato confusionale e ha pianto più volte. Forse è stata anche morsa da un cane, e le è stata strappata la carta d’identità. 
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la figlia in un paio di settimane la avrebbe costretta a svolgere le pulizie domestiche e le avrebbe consentito di fare una sola doccia.

Nei prossimi giorni il caso potrebbe passare nelle mani della Procura di Cassino, competente per territorio

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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