PADOVA - Le verifiche sui Green pass, le regole da rispettare e le nuove cattedre da assegnare.
I NUMERI
Lunedì si parte: saranno interessati 107 mila bambini e ragazzi, dagli asili alle superiori. In totale le scuole pubbliche della provincia di Padova contano 9.617 posti per insegnante e le nuove nomine servono per andare a colmare tutti i posti che erano rimasti vuoti per tre motivi: pensionamenti (quest’anno sono stati 430), trasferimenti e cronica carenza di personale.
Nelle ultime ore si era verificato un problema informatico all’algoritmo che prendeva in considerazione le preferenze di sede indicate dagli insegnanti, ma l’introppo è stato superato. La maggior parte dei docenti vive in Veneto ma ci sono anche diversi professori in arrivo da fuori regione pur di avere una cattedra e poter lavorare. «Restano scoperti pochissimi spezzoni di orario - assicura il provveditore Natale - che lasceremo coprire direttamente alle scuole»
IL CERTIFICATO
L’altro tema affrontato nella riunione operativa di ieri è stato quello del Green pass, obbligatorio per tutto il personale scolastico. Attualmente considerando le scuole e l’università i lavoratori non vaccinati (tra docenti, bidelli e amministrativi) sono 2.000 su 27.500. La percentuale di vaccinati supera il 90% ma il rischio è comunque quello di trovarsi con molti lavoratori a rischio sospensione (prevista dal decreto dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata).
Le scuole hanno già ripreso l’attività con i primi Consigli e il provveditore Natale assicura che quelli dei dipendenti senza Green pass finora sono «pochissimi casi». I controlli vengono fatti dai presidi o dai loro delegati tramite una app (come accade per esempio nei ristoranti) ma nelle prossime settimane sarà disponibile una piattaforma digitale che consentirà agli stessi presidi di verificare automaticamente se un lavoratore possiede o meno il Green pass.
LA TESTIMONIANZA
Concetta Ferrara, dirigente dell’istituto comprensivo Vivaldo di Padova, si è subito imbattuta nei primi quattro dipendenti senza certificato. «Uno l’ho convinto e ha deciso di vaccinarsi - racconta - mentre ci sono ancora altre situazioni irrisolte. Una persona si è messa in aspettativa un anno senza stipendio mentre un’altra ha immediatamente presentato un certificato di malattia. Sto già predisponendo la richiesta di visite fiscali, la malattia si fonda su soldi pubblici e quindi tutto deve essere accertato».
LE REGOLE
La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale ieri ha ribadito le altre regole previste dal decreto del governo. Le mascherine dovranno essere portate sempre, anche dagli alunni in classe se hanno più di sei anni. Ci sono tre eccezioni per non indossarle: attività sportive, tavolo della mensa e conclamati motivi di salute. Intanto il governo sta studiando la possibilità di escludere le mascherine per quelle classi dove gli alunni sono tutti vaccinati e c’è il metro di distanza tra i banchi.
«L’Ufficio scolastico invierà a tutti gli istituti un manuale con il protocollo - spiega Enrico Ghion, preside dell’istituto Selvatico e vicepresidente padovano dell’Associazione italiana presidi - La riunione operativa è stata molto utile e abbiamo chiariti tanti aspetti. Siamo pronti a partire».