ABANO TERME - Prima l’assoluzione, arrivata il 4 novembre del 2019, e adesso la prescrizione sentenziata dalla Corte d’Appello di Venezia. Insomma, una buona notizia a metà per l’ex “re” delle Terme Luca Claudio accusato di tentato abuso d’ufficio. Già, perchè comunque i giudici lagunari lo hanno condannato a risarcire, in sede civile, i coniugi Bernabei e a pagare le spese processuali. Il pubblico ministero Sergio Dini, sul caso della stradina contesa tra l’hotel Metropole e appunto la famiglia Bernabei, aveva chiesto per Claudio cinque mesi di reclusione. L’avvocato Ferdinando Bonon, legale dell’ex sindaco di Abano, si è sempre detto sicuro dell’assoluzione, ottenendo un processo in rito abbreviato.
I FATTI
La vicenda era iniziata nel lontano 2002 e riguardava una stradina di passaggio contesa tra l’hotel Metropole e la famiglia Bernabei.
L’hotel del Gruppo Borile, sul presupposto errato che l’area della stradina fosse pubblica, venne ampliato derogando alla distanza di confine. È proprio quella distanza che sentenze di primo, secondo e terzo grado hanno prescritto che deve essere ripristinata. L’amministrazione comunale targata Luca Claudio iniziò l’iter per l’esproprio dell’area della stradina e la costituzione su di essa di una servitù pubblica di passaggio. Furono prima il Tar del Veneto, e poi il Consiglio di Stato, a sancire l’illegittimità di quella iniziativa. Nel maggio del 2018 una Scia (segnalazione certificata inizio attività) per la realizzazione di un muretto sul confine lungo tutto quel lato dell’hotel, aveva mobilitato i lavoratori che temevano la chiusura dell’albergo visto che non ci sarebbero più stati gli spazi antincendio necessari. La Scia venne poi sospesa.
L’INCHIESTA
I legali del gruppo alberghiero sollevarono la questione dell’esistenza di una servitù di passaggio a favore dell’hotel, mentre quelli dei coniugi Bernabei affermarono che nessuna iniziativa sarebbe stata assunta prima della sentenza di Cassazione. La Procura aveva così chiuso il fascicolo contestando a Claudio il reato di tentato abuso d’ufficio. Ma prima è stato assolto e adesso il reato è stato dichiarato prescritto dai giudici della Corte d’Appello.