Maserà. Muore a seguito di una caduta, addio alla storica fornaia Rina Sartorato

Il marito, Armando Sandonà, è uno dei primi trapiantati di rene in Italia: lui e la moglie erano un punto di riferimento in paese

Martedì 25 Ottobre 2022 di Nicola Benvenuti
Rina Sartorato

MASERÁ - Addio Rina, per oltre 60 anni fornaia a Maserà: grande commozione in paese per la morte improvvisa, a seguito di una apparente caduta, di Rina Sartorato vedova di Armando Sandonà, storico panificatore in paese, attività portata avanti ora dai figli Maria Grazia e Michele. «È successo tutto in pochi attimi, venerdì nel tardo pomeriggio», raccontano ancora scossi i fratelli Sandonà. «La mamma era scesa dall'abitazione sovrastante il laboratorio ed è caduta a terra, procurandosi un danno davvero non rimediabile», spiega Maria Grazia. Subito soccorsa dai familiari, l'anziana è stata poi trasportata con l'ambulanza arrivata da Conselve, cui si è poi aggiunta l'auto medica all'ospedale di Padova, dove è spirata nella mattinata di sabato 22 ottobre.

La notizia ha fatto subito il giro del paese, ma anche del circondario: numerosi quelli che avevano visto Rina Sartorato in negozio anche venerdì mattina. Rina Sartorato infatti era abituata ad essere in negozio già verso le 5.30, perché i primi clienti, che partono per il lavoro al mattino presto si fermano al panificio per acquistare il pane appena sfornato. «Mamma si è sposata con papà Armando nel 1963 e dal giorno dopo del matrimonio ha preso posto nel negozio che prima era vicino all'antica pieve di Maserà, per poi spostarsi in via Giovanni XXIII, il viale che porta alla grande e moderna chiesa parrocchiale, costruita nei primi anni '70», dice il figlio Michele. Il marito di Rina, Armando Sandonà, mancato nel 2012, è stato per alcuni decenni presidente del Calcio Maserà, ma anche uno dei primi trapiantati di rene in Italia, grazie alla donazione generosa di una sorella che era risultata compatibile.

I Sandonà sono una famiglia molto numerosa e ben conosciuta in tutto il Conselvano: originari di Caltrano, alle pendici dell' Altopiano di Asiago, dove il cognome è tuttora molto diffuso, come altre famiglie della zona, si spostarono verso la pianura alla fine del secolo scorso. Tra Cagnola, Bertipaglia e Maserà, Giovanni Sandonà, suocero di Rina, avendo ben 12 figli, seppure agricoltore rilevò il forno di Maserà, al quale poi si dedicarono nel tempo diversi congiunti e che fu poi acquistato da Armando Sandonà, che con la solerte sposa Rina, lo ingrandì e fece crescere. Oggi è una affermata realtà artigianale, specializzata soprattutto nella produzione di pane biscotto, di diverse forme, che fornisce anche alcuni supermercati del territorio. «Posso dire che nostra madre davvero ha dedicato la sua vita all'attività lavorativa: per sessant'anni sempre presente in laboratorio a confezionare il pan biscotto, quando era libera dal negozio, tranne la domenica quando si prendeva un po' di riposo, ma frequentava la prima messa, quella delle 8», conclude Maria Grazia.

Le esequie saranno celebrate a Maserà domani alle 10.30.

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