Schiacciato dal semirimorchio sul piazzale della Bartolini, in sei davanti al giudice

Mercoledì 20 Marzo 2024 di Marco Aldighieri
VIA NUOVA ZELANDA - L'incidente mortale sul piazzale della Bartolini avvenuto 4 anni fa

PADOVA - A quasi quattro anni da quel tragico incidente mortale sul lavoro sul piazzale della Bartolini trasporti, tra meno di un mese verrà emessa la sentenza dal Gup Maria Luisa Materia a carico dei sei imputati. Tutti sono accusati di omicidio colposo, per la morte di Maurizio Pengo, 65 anni di Chiesanuova, schiacciato da un semirimorchio il pomeriggio del 5 novembre del 2020. 
In rito abbreviato sono finiti Carlo Iovine, 47 anni di Loreggia, quel giorno al volante del trattore su cui era agganciato il semirimorchio.

Poi il suo datore di lavoro Claudio Sarti, 68 anni di Bologna, legale rappresentante della Time Log specializzata nel movimento delle merci. Quindi i tre responsabili del magazzino della Bartolini di Padova: Giampaolo Radich 63 anni di Spinea, Andrea Rizzi 53 anni di Pozzonovo e Gabriele Lovato 45 anni di Mirano. Inoltre è davanti al giudice anche Maurizio Bernaudo, 60 anni di Rubano, datore di lavoro di Pengo e amministratore unico della Bernaudo Trasporti Srl. 


L’ACCUSA
Secondo gli inquirenti, letta la relazione presentata dai tecnici dello Spisal, per spostare quel semirimorchio sarebbe stato utilizzato un semplice trattore agricolo. Quando invece, ancora secondo l’accusa rappresentata dal sostituto procuratore Silvia Golin, devono essere usati trattori speciali provvisti di una serie di dispositivi di sicurezza tra cui i rivelatori acustici. Quando sul piazzale della Bartolini di via Nuova Zelanda si è sentito un urlo straziante, erano le 17.45 di giovedì 5 novembre. Un trattore in manovra con agganciato un semirimorchio, facendo retromarcia ha schiacciato contro un muro il 65enne residente con la famiglia a Chiesanuova. 
Pengo aveva appena posteggiato un mezzo pesante per dare il via alle operazioni di scarico e si stava allontanando lungo il piazzale, quando all’improvviso è stato travolto e sbattuto contro il muro. In via Nuova Zelanda è intervenuta un’ambulanza del Suem 118, una pattuglia della polizia e i tecnici dello Spisal. I paramedici hanno tentato di rianimare in più riprese l’uomo, ma alla fine le lesioni interne riportate sono state troppo gravi. 


LE INDAGINI
L’autopsia sul corpo del camionista, eseguita dal medico legale nominato dalla Procura, ha evidenziato come il 65enne sia morto per una serie di emorragie interne. Gli inquirenti, grazie anche alla ricostruzione del perito Pierluigi Zamuner nominato anche lui dalla Procura, sono riusciti a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente mortale. 
«Mentre stavo scaricando il camion che aveva appena parcheggiato, l’ho visto allontanarsi sul piazzale dove è stato investito da un altro mezzo» aveva dichiarato un magazziniere quello stesso pomeriggio agli agenti della polizia. Maurizio Pengo, il 26 ottobre del 2020, aveva compiuto 65 anni e ormai era a un passo dalla pensione. L’autotrasportatore, originario di Due Carrare, dal mese di agosto del 2020 si era trasferito a Piove di Sacco nella centrale via Michiel, ma la sua residenza era ancora a Padova. Prima infatti aveva abitato in città, almeno una decina di anni, nel quartiere di Chiesanuova. Pengo ha lasciato i suoi amati tre nipotini, due figli e l’ex moglie. 
Il 65enne per diversi anni ha lavorato per una ditta di Caselle di Selvazzano sempre come autista poi è approdato alla Bartolini. La famiglia si è costituita parte civile affiancata dagli avvocati Daniela Papalia e Leonardo Arnau. Nella prossima udienza del 15 di aprile, il giudice per l’udienza preliminare dovrà anche decidere sui risarcimenti danni in favore dei parenti della vittima.

Ultimo aggiornamento: 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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