Si impicca a 39 anni: due Comuni non lo
pagavano e un creditore voleva i soldi

Mercoledì 21 Novembre 2012 di Lino Lava
Pierpaolo Boetto e la sua casa di Monselice
PADOVA - La paura di non farcela. I clienti che non pagano e i creditori che si fanno sempre pi aggressivi. E poi arrivato il decreto ingiuntivo del Tribunale civile per oltre venticinquemila euro. Pierpaolo Boetto, elettricista trentanovenne, di Monselice (Padova), titolare della Cge di Battaglia Terme, si è visto il mondo cadere addosso e ha deciso di farla finita. L’elettricista non ha lasciato alcun scritto, ma la fidanzata è stata sentita a lungo dai carabinieri. No, Boetto non soffriva di depressioni, né aveva altri problemi psichici. Era un uomo che lavorava sodo e che voleva diventare imprenditore nel vero senso della parola.



Con la fidanzata stavano facendo progetti di matrimonio o di convivenza. L’ultima volta che Pierpaolo Boetto ha telefonato alla fidanzata è stato lunedì all’ora di pranzo. Ed era preoccupato per quello che gli stava accadendo. Poi l’impiegata è rientrata in ufficio dopo la pausa. Ha notato le chiavi e il telefonino sul tavolo. Ha creduto che si fosse allontanato. Invece l’uomo era andato a impiccarsi nel capannone.



Secondo la sua fidanzata, dunque l’uomo è andato in crisi per il decreto ingiuntivo. Non riusciva a incassare i soldi che avanzava sembra anche da due Comuni padovani per pagare i fornitori. I familiari di Boetto hanno donato i suoi organi.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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