MONSELICE - A tre anni dalla sua morte, avvenuta nel Bisatto nel febbraio del 2014, è ancora fitto il mistero sulle ultime ore di Nicola Tincani: la famiglia del diciassettenne di Monselice trovato senza vita nel canale che attraversa la cittadina ha deciso di proseguire nella ricerca della verità. E ieri mattina si sono svolti all'ombra della Rocca accertamenti e prove tecniche di parte. Una troupe ha filmato ripetute simulazioni di quanto potrebbe essere accaduto nella notte fra il 22 e il 23 febbraio del 2014. Un giovane del peso e della corporatura di Nicola, vestito con una muta da sub, è stato gettato e fatto rotolare nel corso d'acqua più volte. L'obiettivo è verificare se il luogo e la posizione del ritrovamento del cadavere siano compatibili con un intervento esterno, come da sempre sostengono i parenti del giovane. Un'ambulanza, chiamata sul posto per scongiurare qualsiasi rischio, ha richiamato l'attenzione di molti monselicensi e nella cittadina si è ritornato a parlare di Nicola e del suo terribile destino. «Sono state effettuate varie simulazioni conferma l'avvocato dei Tincani, il legale padovano Elisa Segatel sia su una sponda che sull'altra del canale Bisatto. Tutto è stato filmato da esperti e ora il materiale verrà messo a disposizione della magistratura».
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