Il primo asso per le candidature alle Europee di giugno lo cala Fratelli d'Italia del Friuli Venezia Giulia che ieri ha ufficialmente candidato per la corsa il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani.
«Se sarò eletto - ha spiegato - mi dimetterò da sindaco, ma continuerò a lavorare anche per il Comune perché ci sono ancora 120 milioni di opere pubbliche da mettere a terra. Lo farò da assessore, carica compatibile. Non sarò presente tutti i giorni, come adesso, ma riuscirò a seguire i lavori, almeno quelli più importanti, per non sottrarmi alla responsabilità di amministratore locale dopo che ho chiesto il voto. Ma porterò avanti al meglio anche i temi che riguardano la nostra terra e il Nordest in Europa». A reggere il Municipio, invece, sempre in caso di elezione, sarà l'attuale vicesindaco, Albero Parigi che ha accettato di buon grado, viste le tante cose in piedi, la presenza di Ciriani in giunta nel caso di elezione.
LA CORSA
Resta il fatto che il sindaco per essere eletto avrà bisogno di circa 30 mila preferenze. Tante, e non tutte possibili da raccogliere in regione, anche se il partito è unito sulla sua candidatura. Una parte del "bottino" dovrà per forza di cose andare a pescarlo in Veneto, dove la concorrenza - lo ha ammesso lo stesso sindaco - è fortissima. Ieri all'inaugurazione della sede a Pordenone c'era anche la deputata veneta Marina Marchetto Aliprandi, eletta nel collegio 1, quello di Treviso. Nulla di ufficiale, ma un primo sodalizio potrebbe essere già nato anche a fronte del fatto che le preferenze da scrivere sulla scheda sono due.
IL CARROCCIO
Se Fdi ha come obiettivo in Friuli di superare in consensi la Lega, c'è da dire che il Carroccio potrebbe aver già messo in piedi l'intelaiatura della lista regionale. Il generale Roberto Vannacci sulla scheda dovrebbe essere il numero uno e candidarsi in tutti e cinque i Collegi italiani. Ma è quello che c'è dietro che conta. Già, perché la scelta del Movimento retto dal segretario Marco Dreosto, anziché ricadere sull'eurodeputata Elena Lizzi che aveva preso proprio il suo posto quando Salvini lo volle a Roma, sembra sempre più indirizzata verso la pasionaria Anna Cisint, sindaco di Monfalcone, donna di polso che ha ingaggiato contro le moschee che si trovano nella città dei cantieri una guerra senza quartiere, chiudendo due Centri islamici. Decisione confermata poi dal Tar. La Cisint potrebbe essere veramente la novità più significativa in fatto di voti. Amata dai suoi per le sfide messe in campo agli stranieri, ma apprezzata anche da diversi elettori spostati più a destra che ritengono le posizioni di FdI troppo tenere sulle vicende dei migranti. È chiaro che per l'uscente Lizzi, le probabilità di una riconferma rischiano di essere poche.
CENTROSINISTRA
Buio pesto in casa Pd. Era in programma la settimana uscente una riunione per cercare di mettere insieme alcuni possibili nomi. È slittato tutto, in attesa di una chiamata di Elly Schlein. Che non ci sia grande frenesia di correre lo si capisce dal fatto che con i numeri attuali in Friuli Venezia Giulia i dem sono molto distanti da un euroseggio.