Carrello della spesa sempre più vuoto.
IL SALASSO
«Intanto spiega Dino Durì, segretario regionale del Mdc Fvg - i dati Istat rilevano in Friuli che sui prodotti alimentari e bevande analcoliche i prezzi al consumo segnano più 12,8% su base tendenziale e nonostante le segnalazioni di un calo, seppur minimo, in realtà il costo della vita continua a salire. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 10,1% significa una stangata pari a 3.150 euro su base annua, di cui 980 solo per mangiare e bere. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 2.900 euro. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 3.550 euro, 1.150 solo per i prodotti alimentari».
NUOVE ABITUDINI
«Le famiglie - spiega ancora il segretario regionale - stanno cambiando completamente le loro vecchie abitudini su come e dove fare la spesa. Intanto, oltre che a un ricorso sempre più assiduo a prodotti in offerta e scontati, si nota un crescente utilizzo di prodotti prossimi alla scadenza che solitamente vengono scontati anche fino al 40 per cento. Una abitudine adottata dal 52% dei cittadini consultati al riguardo sul territorio con un’indagine a campione. Un altro dato che deve far pensare è che almeno il 25% ( uno su quattro), compra meno prodotti alimentari e meno cibo e opta per marche più economiche e si rivolge sempre più spesso ai Discount. In pratica - spiega ancora il segretario - le difficoltà si traducono in rinuncia da parte delle famiglie friulane con una riduzione del consumo di carne e pesce, pari al 30% nel 2022 (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di qualità meno costosi e meno pregiati) ed una riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 18,5% dei cittadini).
FAMIGLIE FRAGILI
Il carovita penalizza ulteriormente le famiglie più fragili, quelle che si trovano in situazioni economiche ancora di maggior difficoltà: il 45% ha avvertito un “grande impatto negativo” sulla propria qualità di vita. Sono tagli e rinunce che pesano: nel 55% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone».
ENERGIA
Si “salvano” i comportamenti antispreco, soprattutto in tema di energia e gestione di riscaldamento ed elettrodomestici in casa. Ma sono azioni legate all’esigenza di risparmiare e per molti (55%) significano una riduzione del comfort in casa. E pensare che il 2022 vista la temperatura elevata ha avuto una riduzione di accensioni del riscaldamento pari a 15 giorni.