Sembrava una banale influenza: commerciante grave, ha la legionella

Sabato 20 Aprile 2019 di Alberto Comisso
Sembrava una banale influenza: commerciante grave, ha la legionella
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CASARSA - Una commerciante di 58 anni si trova ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Udine, dove è stata trasferita dal nosocomio di San Vito al Tagliamento che l'aveva inizialmente accolta, in seguito al peggioramento del suo stato di salute. Per i medici non ci sono dubbi: la donna ha contratto il batterio della legionella, malattia infettiva che colpisce l'apparato respiratorio. Quella che inizialmente pareva una banale influenza, ben presto si è rivelata essere una cosa seria. Il compagno della donna ha fornito ai tecnici del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale tutti gli elementi necessari affinché possa essere individuata la causa del contagio. «Sinceramente non so come possa essere venuta a contatto con il batterio della legionella. Due settimane fa abbiamo soggiornato in un albergo in riva al Garda - sostiene il compagno - ma è anche vero che frequenta le palestre. Quindi, davvero, al momento non saprei proprio a chi dare la colpa. Fatto sta che ora si trova ricoverata a Udine: le sue condizioni sono gravi ma stabili. Spero che la cura antibiotica possa farle effetto».
 
I CASIDall'inizio dell'anno quello che ha colpito la 58enne di Casarsa è il secondo caso di legionella nella Destra Tagliamento. Nei giorni scorsi il batterio era stato riscontrato in un 64enne di Maniago, immunodepresso, le cui condizioni sono in fase di miglioramento. L'uomo si trova però ancora ricoverato nel reparto di Medicina d'urgenza di Pordenone. «Se è vero che i casi si verificano soprattutto durante il periodo estivo chiarisce Massimo Crapis, responsabile dell'unità operativa Malattie infettive dell'Aas5 è anche vero che la prevenzione non deve mai venire meno. Ecco perché è buona regola osservare le più basilari norme per evitare di contrarre il batterio: la legionella, in alcune circostanze, può essere anche letale». Nel 2017 i ricoveri all'ospedale di Pordenone erano stati 11, numero che non si dovrebbe scostare di molto per l'anno che si è appena concluso. «L'anno scorso - puntualizza l'infettivologo - di casi gravi, per fortuna non mortali, ne abbiamo avuti due: mentre per un paziente era stato richiesto il ricovero nel reparto di Terapia intensiva, per l'altro si erano aperte le porte della Medicina d'urgenza». Si possono fare tutti i controlli possibili e immaginabili ma se poi l'impianto idrico è datato, ci sono i cosiddetti rami secchi, l'acqua ristagna e si crea della ruggine, i batteri della legionella continuano a proliferare e a colpire, in particolare, persone immunodepresse e affette da altre patologie più o meno gravi. Esponendole a gravissime complicazioni. Dopo i casi di legionellosi riscontrati ad agosto a Maniago e ad Azzano Decimo, l'Azienda sanitaria 5 non aveva fatto altro che applicare i protocolli già in essere e attuare verifiche specifiche in tutte le strutture ospedaliere e sanitarie.
Alberto Comisso 
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