Cantiere nuovo ospedale, costi alle stelle. Roma in grave ritardo: lavori avanti solo grazie alla Regione

Arrivata la prima tranche dei ristori ma la crisi dei materiali è iniziata nel 2021

Giovedì 7 Settembre 2023 di Marco Agrusti
Cantiere nuovo ospedale, costi alle stelle. Roma in grave ritardo: lavori avanti solo grazie alla Regione

PORDENONE - Qualsiasi azienda, viste le cifre in ballo e le dimensioni dell’affare, in una trattativa tra due privati avrebbe rischiato il fallimento. O più semplicemente avrebbe sbattuto la porta e se ne sarebbe andata, lasciando l’opera a metà e il committente in braghe di tela. Il danno, nel caso di Pordenone, sarebbe stato devastante, trattandosi dell’opera più importante per la comunità: il nuovo ospedale di via Montereale. Ebbene, se fosse stato per i tempi dello Stato, l’opera si sarebbe fermata del tutto, con il rischio di saltare per intero con una ditta pronta ad andarsene.

Sì, perché i primi soldi da Roma sono arrivati solo qualche giorno fa, a fronte di una richiesta inviata 12 mesi fa e di un problema nato addirittura nel 2021.

 
IL NODO
Il governo ha inviato una mail certificata la scorsa settimana. Conteneva una comunicazione attesa, ma estremamente tardiva, cioè il pagamento di 3,7 milioni di euro a fronte dei rincari dei materiali esplosi nel 2021. Nel dettaglio, come si apprende dai vertici dell’Azienda sanitaria, si tratta del 50 per cento della prima istanza di revisione prezzi (inviata da Pordenone a Roma nell’agosto del 2022) e del 100 per cento della terza istanza. In sostanza, lo Stato (in questo caso si parla del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha pagato a norma del decreto legge 50 nato proprio per ristorare aziende e committenti dopo l’ondata di rincari. Ma lo ha fatto due anni dopo rispetto all’effettiva esplosione dei prezzi delle materie prime. Quasi quattro milioni di euro, in questo caso, che avevano gonfiato il costo del nuovo ospedale di Pordenone. Una cifra che poteva fare la differenza tra la vita e la morte del cantiere stesso, con tutte le ripercussioni (anche d’immagine) che ci si può facilmente immaginare. 

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LA SOLUZIONE
La voce interna all’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale non lascia margini d’interpretazione: senza l’aiuto della Regione, che con l’allora vicepresidente Riccardo Riccardi è intervenuta pesantemente a livello economico per coprire il “buco”, la ditta Cmb (titolare dell’appalto per il nuovo ospedale pordenonese) se ne sarebbe letteralmente andata. Non avrebbe retto il nuovo quadro economico, e senza risorse extra avrebbe (giustamente) lasciato fermo il cantiere. E la città si sarebbe trovata con un ospedale “fantasma”, non terminato. Nel 2021, quando è nata la prima crisi dei prezzi, si era riusciti a sopperire ai rincari grazie alla sezione “imprevisti” del quadro economico. Poi, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la situazione è precipitata. E i rincari sono diventati milionari, uno dopo l’altro. Al punto da richiedere un intervento urgente da parte della Regione, che ha aperto il portafoglio foraggiando il nuovo ospedale di Pordenone e consentendo al cantiere di andare avanti. Solo adesso, a ridosso dell’autunno del 2023, lo Stato si è “svegliato”, procedendo ad un ristoro parziale (la prima istanza, come riportato, è stata per ora pagata al 50 per cento) dei maggiori costi legati al nuovo ospedale di via Montereale. Il tutto in un quadro complicato anche per altri motivi. È notizia di qualche giorno fa, infatti, la difficoltà nel reperimento del macchinario per la risonanza magnetica. E tutto perché la precedenza ce l’hanno i soggetti pubblici che hanno “vinto” bandi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un’altra strozzatura non dipendente da Trieste ma da Roma. Con il Friuli Venezia Giulia impotente e disarmato. 

Ultimo aggiornamento: 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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