Tumore a seno e colon. Da una ricerca del Cro la conferma: diagnosi precoce decisiva nella guarigione

Dai dati emerge che la probabilità per le donne di guarire dal tumore della mammella è del 99% se preso al primo stadio

Mercoledì 17 Aprile 2024 di Ldf
Tumore a seno e colon. Da una ricerca del Cro la conferma: diagnosi precoce decisiva nella guarigione

Non è una novità. Lo dicono gli esperti, gli specialisti e oramai anche le persone comuni: la prevenzione è fondamentale perché consente di individuare i tumori allo stadio iniziale. E più il cancro è all’inizio, più cresce la possibilità di una cura positiva. Ora, però, c’è uno studio che “santifica” e mette nero su bianco l’efficace della diagnosi precoce. Il primo dato è subito folgorante: se diagnosticato alla fase iniziale il 99% delle donne con tumore della mammella e il 92% degli uomini e delle donne con tumori del colon-retto hanno un’attesa di vita simile a chi non si è mai ammalato.


La ricerca scientifica

Sono questi i principali risultati della ricerca coordinata dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e dall’Azienda Zero della Regione Veneto che sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale International Journal of Cancer, rivista ufficiale dell’Unione per il controllo internazionale del Cancro.

I risultati della ricerca sui tumori

Lo studio, condotto a partire dai dati dei registri tumori italiani, ha stimato numerosi indicatori di guarigione per stadio di malattia dopo la diagnosi dei due cancri più frequenti in Italia: il tumore della mammella e del colon-retto. È Luigino Dal Mas, dirigente del Servizio di Epidemiologia oncologica del Cro di Aviano a spiegare i risultati. «Dallo studio è emerso che, al momento della diagnosi, la probabilità di guarire delle donne con tumori della mammella passa dal 99% per le diagnosi fatte al primo stadio (rappresentano oltre la metà) al 36% quando la malattia si presenta in stadi più avanzati (il 10% delle pazienti).

Differenze simili sono emerse per le persone a cui era stato individuato un tumore del colon-retto».


Cancro, cosa cambia da uomo a donna

«È interessante notare che fra le donne che vivono 10 anni dopo la diagnosi di tumore della mammella - spiega ancora l’epidemiologo - il rischio che la malattia si ripresenti è circa del 5%. Già 5 anni dopo la diagnosi di tumori del colon - retto il rischio di morte a causa del tumore diventa inferiore al 3%, per diventare praticamente nullo dopo 10 anni. La previsione, meglio la stima è che attualmente siano circa 900 mila le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore della mammella. «Gli indicatori - spiega a sua volta Stefano Guzzinati, dirigente dell’Azienda Zero veneta - sono stati misurati grazie ai dati su quasi un milione di pazienti raccolti da 31 Registri tumori che coprono la metà della popolazione italiana a partire dal 1978 al 2017 e seguiti per almeno 15 anni».

Gli stadi della malattia

«Considerando tutti gli stadi di malattia, il rischio è inferiore a 10 anni dopo la diagnosi per le donne di 45-64 anni con tumore della mammella e inferiore di circa 12 anni se la malattia si presenta sotto i 45 e a 65-74 anni. Si riduce a un anno dopo la diagnosi nelle donne con tumori della mammella in stadio primo o secondo e di età inferiore a 65 anni, mentre supera i 10 anni nel caso di tumori diagnosticati in stadi avanzati. Per i pazienti con tumori del colonretto in stadio primo, il tempo per la guarigione è di un anno, mentre ci vogliono circa 8 anni per i pazienti con tumori diagnosticati in tutti gli altri stadi più avanzati». I risultati di prevalenza oncologica ottenuti in Italia sono simili a quelli emersi in altri Paesi di paragonabile livello socio - economico e indicano che i lungoviventi dopo un tumore sono una popolazione in continuo aumento in Europa, per effetto dell’invecchiamento e di una migliore sopravvivenza» afferma Roberta De Angelis, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità. 


Gli screening

«Lo studio appena pubblicato mostra per la prima volta gli indicatori di guarigione per stadio di malattia e fornisce informazioni cruciali per l’oncologia, la ricerca e la sanità pubblica - commenta Diego Serraino, direttore dell’Epidemiologia oncologica del Cro - Lo studio sottolinea come sia cruciale incoraggiare e aderire ai programmi di screening e ai percorsi di cura per i tumori della mammella e del colon-retto, oltre che adottare stili di vita sani anche dopo una diagnosi di uno di questi tumori: non fumare, fare attività fisica, mantenere un’alimentazione sana, evitare il consumo di alcol». Per i malati di cancro conoscere la probabilità di guarire alla diagnosi, il tempo necessario per raggiungere un’aspettativa di vita simile a coloro che non hanno avuto un tumore e sapere che la stragrande maggioranza delle persone è destinata a guarire in pochi anni rappresenta informazioni di grande rilievo anche riguardo all’accesso al diritto all’oblio oncologico.

Ultimo aggiornamento: 17:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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