VENEZIA - Nel fine settimana il Veneto ha rivisto il sole, ma è stata solo una tregua.
LE SOGLIE
Cruciali saranno la prossima notte e la mattinata di domani, all’incirca da mezzanotte a mezzogiorno. Ieri infatti Arpav dal centro meteorologico di Teolo annunciava «dalla serata di lunedì 20 e nella giornata di martedì 21 condizioni di tempo perturbato con precipitazioni diffuse, localmente consistenti specie sulla fascia prealpina, pedemontana e pianura settentrionale». Un bollettino da leggere insieme alla panoramica sui fiumi, scattata dal quartier generale della Protezione civile regionale a Marghera. Fratta-Gorzone: «Alla sezione del Fratta di Valli Mocenighe il livello è ancora superiore alla terza soglia per effetto delle attività di smaltimento delle acque nella rete di scolo ad opera del Consorzio Euganeo. Sul Gorzone alla sezione di Stanghella il livello in calo si presenta ancora superiore alla seconda soglia». Po: «I livelli hanno superato la seconda soglia presso le sezioni di Polesella, Cavanella e Ariano e sono in crescita, alla sezione di Pontelagoscuro il livello è sopra la prima soglia a ridosso della seconda». Adige: «In ingresso in regione i livelli sono stazionari e alla sezione di Verona risultano prossimi al primo livello; in calo nel tratto inferiore, alla sezione di Boara Pisani il livello è in calo ma permane sopra alla prima soglia». Livenza: «Il servizio di piena, ancora attivo, comunica che il corso d'acqua è in calo in tutti gli idrometri pur mantenendosi sopra il primo livello di guardia agli idrometri di San Cassiano e Portobuffolè. Il decorso della piena è caratterizzato da decrementi molto lenti dei livelli. Sono stati aperti alcuni manufatti ricadenti nei Comuni di Motta di Livenza, Meduna di Livenza e Mansuè. Rimane attivo il presidio di Motta di Livenza per il monitoraggio della situazione».
I DISSESTI
I timori degli esperti riguardano soprattutto la parte meridionale della provincia di Padova, dove le zone di campagna sono ancora allagate perché l’attività di prosciugamento procede a rilento. «Il territorio – conferma l’assessore regionale Bottacin – è molto provato. I sopralluoghi effettuati negli ultimi due giorni hanno rilevato diversi dissesti, piccoli ma diffusi. Quando il terreno è così bagnato, in montagna rischiano di innescarsi le frane, ma anche in pianura bisogna stare attenti, perché gli argini sono sotto sforzo da troppi giorni». Questa mattina scatterà un aggiornamento dei modelli previsionali, che ieri mostravano il ritorno delle precipitazioni già nel pomeriggio di oggi, con particolare intensità però nelle dodici ore comprese fra stanotte e domattina. «Per questo motivo – aggiunge il presidente dell’unità di crisi – il bacino di laminazione di Montebello, a differenza degli altri che sono pressoché tutti vuoti, contiene ancora un po d’acqua: viene svuotato lentamente perché sono ancora alti i livelli idrometrici del sistema Frassine-Fratta- Gorzone».
LE POLEMICHE
Viene evidenziato che si tratta di decisioni tecniche delicate, in questi giorni di critiche e ironie su presunti ritardi e inefficienze di fronte a precipitazioni estremamente abbondanti. «A titolo di curiosità – fa presente Bottacin – ricordo che 1 millimetro di pioggia caduta su tutto il Veneto corrisponde a 18,345 milioni di metri cubi d'acqua... Alla faccia delle vere e proprie "bestemmie idrauliche" di qualche buontempone». A questo proposito l’unità di crisi ribadisce che già l’allerta gialla, secondo la normativa nazionale, contempla una lunga serie di rischi, per quanto “localizzati” e non “diffusi” come previsto dal codice arancione, da "occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane” a “innesco di incendi e lesioni da fulminazione”, passando per “allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici”, “temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria” e “danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate”.