Oggi la Provincia autonoma di Trento depositerà al Tribunale amministrativo regionale i documenti richiesti sul caso di JJ4. L'ha confermato ieri il presidente Maurizio Fugatti, ai microfoni di Rtl 102.5, ribadendo che l'ente «procederà con il suo percorso all'abbattimento di tre orsi pericolosi, se lo Stato ce lo permetterà». Sulla femmina che ha causato la morte di Andrea Papi sarà così consegnato il parere favorevole alla soppressione, anticipato lo scorso 7 aprile dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha già definito problematico anche MJ5 e sta svolgendo la valutazione su M62.
SCONFORTO E RABBIA
La prima ordinanza emessa su JJ4 dopo la tragedia sul monte Pellerè stata sospesa fino all'11 maggio nella parte in cui prevede l'uccisione (ma non la cattura) dell'animale, per attendere un'integrazione dell'istruttoria da parte della Provincia e dell'Ispra. «Siamo di fronte a un morto, a un orso pericoloso che oggi è libero, e il Tar dice che un documento non c'era...», ha lamentato Fugatti: «Piangiamo un giovane ucciso da un orso.
DENUNCIA E SOLIDARIETÀ
Intanto continua a far discutere la querela per istigazione a delinquere consumata e tentata, presentata dal Partito animalista europeo nei confronti di Fugatti. «Nonostante fosse a conoscenza delle proposte di adozione, ha confermato la decisione di uccidere non solo JJ4 ed MJ5 ma anche un terzo orso», ha evidenziato il leader Stefano Fuccelli. Solidarietà all'esponente della Lega è stata però espressa da Claudio Cia, Katia Rossato e Bruna Dalpalù, consiglieri provinciali di Fratelli d'Italia: «La denuncia del Pae è un atto finalizzato ad intimorire e a tenere sotto pressione un presidente che, è bene ricordare, da anni è costretto a vivere sotto scorta armata per poter esercitare la propria funzione, per poter difendere i suoi cittadini dagli eccessi di un'ideologia animalista, divenuta una sorta di tirannia contemporanea».