ROVIGO - Qualcosa finalmente sembra davvero muoversi per il futuro dell’ex Caserma Silvestri, che ha una superficie coperta di oltre 12mila metri quadrati coperti, tettorie comprese e 23mila di area scoperta adibita a verde, parcheggio, area di manovra e campi da tennis, e che nelle intenzioni dovrebbe trasformarsi in una sorta di “Cittadella-storico-tributaria”, accogliendo Agenzia delle entrate, Catasto, Archivio notarile e Archivio di Stato. Anzi, Archivi di Stato perché oltre a quello di Rovigo, dovrebbe accogliere anche quello di Venezia, che occuperà, è stato detto, ben 35 chilometri lineari di scaffalature. È prevista anche la realizzazione di un parcheggio per i lavoratori della “Cittadella”, che non sono pochi perché solo l’Agenzia delle Entrate ne ha circa 140, oltre ad una media di 50/60 utenti giornalieri.
L’INTERVENTO
Il “piano di razionalizzazione” prevede investimenti per 33,6 milioni e il “taglio” di affitti che attualmente sono di circa 800mila euro l’anno. Tuttavia, dopo un’attesa durata oltre due lustri da quando se ne sono andati i militari, non è certo lecito aspettarsi che tutto avvenga ora in quattro e quattr’otto. E, infatti, si va avanti di intoppo in intoppo. Comunque, proprio ieri alle 23.59 è scaduto il termine per la presentazione delle offerte da parte delle aziende interessate ad ottenere l’affidamento dei “servizi di esecuzione delle indagini geognostiche ed ambientali per la caratterizzazione del sito dell’ex Caserma Silvestri e sorveglianza archeologica».
APERTURA BUSTE
E mercoledì 26, alle 14. 30 si procederà all’apertura della busta elettronica relativa alla documentazione amministrativa e si procederà all’esame della documentazione presentata da ciascun concorrente in seduta pubblica telematica. In realtà già c’è stato un primo ritardo, perché originariamente il termine per la presentazione delle offerte era stato stabilito nel 14 luglio.
RICERCHE GEOGNOSTICHE
In particolare, oltre 84mila euro sono previsti per le analisi e le prove di laboratorio, circa 68mila euro per sondaggi ed installazioni geoambientali, 19mila per le indagini geofisiche, 8mila per la sorveglianza archeologica e 1.700 per la bonifica.