La sanità in Polesine: boom di ricoveri e accessi, ma è fuga dei camici bianchi

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Francesco Campi
La sanità in Polesine: boom di ricoveri e accessi, ma è fuga dei camici bianchi

ROVIGO - I medici scarseggiano ovunque, i bandi vanno deserti o quasi e anche l'Ulss Polesana deve fare i conti con camici bianchi che mancano all'appello. Ma i numeri dell'anno appena trascorso, quello delle definitiva uscita dall'emergenza pandemica, che ieri l'azienda guidata dal dg Patrizia Simionato ha diramato con un lungo report sugli ultimi 12 mesi di attività, dimostrano un impegno importante e superiore anche a quello del 2022. Ne bastano alcuni per capire a fondo: nel 2023 i ricoveri chirurgici programmati sono stati 7.862, 1.138 in più rispetto al 2022, con un incremento di circa il 17%, che significa che è stata aggredita anche gran parte di tutta l'attività che era slittata a causa delle interruzioni e dei rallentamenti del periodo pandemico, mentre le prestazioni di specialistica ambulatoriale, compresi gli esami di diagnostica radiologica, sono state 630.250, con un aumento di 17.878 prestazioni anno su anno, pari a circa il 3% in più.

Solo a Trecenta sono state 32mila, rispetto alle 19.856 del 2019. E anche gli interventi chirurgici, al San Luca, l'ex Polo Covid, sono stati 3.115, 57 a settimana.

PRONTO SOCCORSO

Gli accessi ai Pronto soccorso, invece, sono stati 72.052 e questo è un numero interessante e che si presta a varie letture, perché sono fortunatamente calati rispetto agli 83.629 del 2022, ma sono stati ancora meno dei 74.987 del 2021 e si sono molto avvicinati agli appena 69.427 del 2020, anno del Covid, ma nel 2019, ultimo anno a.C, ante Covid, erano stati 100.059, già in calo rispetto ai ben 102.949 del 2018.

La prima emergenza, come sottolineato anche martedì dal presidente della Regione Luca Zaia, che ha puntato il dito sui 1.023 posti per dirigente medico messi a bando in tutto il Veneto nel 2023 e solo 390 assegnati, resta quella della scarsità di medici, seppur l'Ulss Polesana abbia visto assunti 97 dirigenti medici rispetto ai 59 usciti dal servizio. Le lacune, però, restano molte e il ricorso ai "gettonisti" resta alto, in particolare nei Pronto soccorsi. Anche sul fronte dei medici di Medicina generale, ci sono vecchie e nuove carenze, motivo per cui l'Ulss ha provveduto in collaborazione con i Comuni interessati, ad attivare tre sedi di continuità assistenziale diurna per garantire l'assistenza sanitaria territoriale. Complessivamente, le assunzioni di personale dipendente sono state 388 a fronte di 243 cessazioni. Guardando agli infermieri i nuovi contratti sono stati 110, quelli cessati 58, mentre per gli Oss ci sono stati 41 Oss nuovi contratti e 25 cessazioni.

PRIMARIATI COPERTI

Sono stati poi coperti alcuni dei primariati che erano o sono rimasti vacanti, con la nomina di cinque direttori di struttura o unità operativa complessa: Enrico Tammiso per Allevamenti e Produzioni zootecniche, Paolo Passadore per Neurologia e Stroke Unit di Rovigo, Francesco Ferraro per Ginecologia e Ostetricia, Mario Pizzarella per Urologia di Adria, Federica Merlin per Ginecologia e Ostetricia di Adria.

Sono state poi perfezionate 7 ulteriori convenzioni, che si aggiungono alle 23 già esistenti, con le scuole di delle Università di Ferrara, Verona e Padova, mentre i corsi universitari in professioni sanitarie hanno visto laurearsi nella sede di Rovigo, afferente all'Università di Padova 27 studenti in educazione professionale, 11 in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, 12 in Tecnica di Radiologia Medica per immagini e radioterapia, e 55 in Infermieristica, mentre altri 72 si sono laureati in Infermieristica nella sede di Adria afferente all'Università di Ferrara.

NUOVE APPARECCHIATURE

C'è poi il capitolo delle nuove apparecchiature, fra le quali vanno ricordate, in particolare, un nuovo Sistema radiologico polifunzionale total body Samsung Gc85A, una Tac a 128 strati, una Risonanza magnetica 3T e 16 Ecografi specialistici e multidisciplinari. Complessivamente, ben 7,3 milioni di acquisti autorizzati per nuove dotazioni strumentali, 3,7 dei quali con fondi Pnrr, con alcuni acquisti che si perfezioneranno nei primi mesi di quest'anno.

Imponenti, poi, gli interventi sul fronte di edilizia e arredi, con circa 8,3 milioni di investimenti autorizzati nel 2023 per ammodernare intere aree e servizi, ai quali si aggiungono i 14 milioni di lavori aggiudicati nell'ambito del Pnnr. Fra gli interventi principali, quello di "Corte Guazzo" ad Adria, la rinnovata morgue all'ospedale di Rovigo, la nuova Terapia semi-intensiva respiratoria all'Ospedale di Rovigo, i due nuovi Centri diurni, con l'avvio dei lavori di ristrutturazione dell'ex ospedale di Lendinara, il potenziamento dell'osservazione breve del Pronto soccorso di Rovigo e l'avvio dei lavori di ristrutturazione della Medicina fisica e riabilitazione di Rovigo.

IL COMMENTO

A commento di questo lungo resoconto, il direttore generale Simionato sottolinea: «Le numerose assunzioni, il nuovo patrimonio in tecnologia sanitaria, l'apertura di cantieri, gli ampliamenti, le ristrutturazioni, le inaugurazioni di nuovi servizi sono percorsi concreti che fanno crescere la qualità dei servizi diagnostici, clinici e terapeutici ampliando l'offerta e snellendo contemporaneamente i tempi di attesa nella nostra azienda. L'ampia acquisizione di apparecchiature per l'area diagnostica ha portato all'assunzione, a dicembre di cinque dirigenti medici, specializzandi in Radiologia».

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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