Anziano morì dopo la rapina: catturata anche l'ultima latitante

Giovedì 4 Agosto 2022 di Maria Elena Pattaro
L'auto usata dal terzetto per rapinare le persone

 ARCADE - A finire in manette al posto suo era stata la sorella, per una pura coincidenza: aveva con sé la carta d’identità della rapinatrice, che nel frattempo era scappata in Germania, mentre i due complici venivano catturati. Ma la latitanza non è durata a lungo: Monica Stan, 28enne rom, è stata arrestata nei giorni scorsi ad Amburgo ed estradata in Italia. Le forze dell’ordine hanno finalmente chiuso il cerchio sulla banda “dell’abbraccio” che il 2 agosto del 2020 aveva rapinato Giovanni Coghetto, 84enne di Arcade. Due donne lo avevano gettato a terra e gli avevano strappato di dosso una collana d’oro e la fede nuziale, mentre lui stava chiudendo i balconi di casa.

Una rapina che al pensionato era costata la vita: Coghetto non si era mai più ripreso dalla caduta ed era morto due mesi dopo. Troppo gravi le conseguenze del trauma cranico e della frattura al femore.

GLI ARRESTI

La caccia alla banda aveva portato all’arresto, a febbraio dello scorso anno, di tre cugini di etnia rom, catturati tra Slovenia e Ungheria: Manuela Stan, 27 anni, David Stan, 22, e quella che all’epoca gli inquirenti ritenevano essere Monica Stan ma che invece si è poi rivelata essere la sorella. Quest’ultima al momento dell’arresto aveva con sé i documenti della parente. Così è finita in manette per errore: una volta chiarito l’equivoco alla base dello scambio di identità, la sorella è stata rilasciata. Nulla c’entrava con la rapina fatale di Arcade né con il lungo elenco di altri colpi contestati alla banda: più di 40 in tre anni, in tutta Italia. La tecnica era collaudata: il cugino setacciava i paese al volante di una Opel Astra, le due donne entravano in azione appena individuavano un anziano inerme.

BOCCA CUCITA CON IL GIUDICE

Monica, su cui pendeva un mandato di arresto europeo, si trova ora dietro le sbarre a Verona: ieri mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia per rogatoria. L’indagata si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del gip Gianluigi Zulian, che ha convalidato l’arresto e si è riservato sulla richiesta avanzata dal difensore di attenuare la misura cautelare. Lo scorso dicembre, per gli altri due membri della banda, la vicenda giudiziaria si era chiusa con un patteggiamento a una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione. L’iniziale accusa di omicidio preterintenzionale era stata derubricata in morte per conseguenza di altro reato, accanto alla contestazione del furto con strappo. Anche per Monica Stan si prospetta le derubricazione del reato. 

Ultimo aggiornamento: 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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