CONEGLIANO - Partito Democratico in fibrillazione in vista del ballottaggio tra Piero Garbellotto e Fabio Chies.
LA SEGRETERIA
Giovanni Zorzi, segretario provinciale Pd, è molto chiaro: «Non possiamo essere accostati alla Meloni. La Lega può anche fare l’occhiolino, ma è difficile conciliare le posizioni con chi da una parte ci dice di andare con loro e dall’altra fa trapelare che in caso di vittoria il vicesindaco potrebbe essere proprio di Fratelli d’Italia
LE INDISCREZIONI
«Si stanno rincorrendo voci su presunti accordi già presi, le smentisco categoricamente – afferma Di Gaspero – Non c’è alcun accordo». Il tema non l’appassiona, dice la candidata del centrosinistra, probabilmente anche perché la pressione è tanta. Martedì sera c’è stato un incontro tra Noi Democratici e i vertici provinciali del Pd, nel quale il segretario Giovanni Zorzi si sarebbe espresso a favore del sostegno a Chies per arginare l’avanzata della destra di Fratelli d’Italia. Tuttavia sembrerebbe che Di Gaspero abbia affermato la sua posizione neutrale, quindi nessun appoggio, nel rispetto degli elettori ai quali si è presentata come alternativa e novità rispetto a chi amministra Conegliano da trent’anni. «Mi sono candidata in rappresentanza di due liste – dice Di Gaspero – bisogna ascoltare tutti, mi sento in dovere di rispettare le idee di tutti. Comunque non sono io che decido, ma sono gli organismi politici che fanno gli accordi». Stesso pensiero di Isabella Gianelloni: «Non spetta a me decidere». La candidata più votata in assoluto (con 332 preferenze), seconda solo a Claudio Toppan (395 voti), tiene tuttavia a precisare che «non ho ricevuto chiamate e nemmeno richieste d’incontro. Tengo molto al mio partito, alla lealtà, e non è nelle mie corde fare chiacchiere inutili o polemiche. Detto questo, ho il mio pensiero che tengo per me».
PROGETTIAMO CONEGLIANO
Nemmeno Progettiamo Conegliano si sbilancia. «Dobbiamo ancora trovarci con Noi Democratici – afferma Alberto Ferraresi – Al momento non è stata presa alcuna decisione. Escludo l’ipotesi di dire ai nostri elettori di non andare a votare, perché sono per esercitare il diritto di voto, ma al più lasceremo la libertà di scelta in coscienza».