​Auto di lusso sotto la casa popolare: 15 sfratti. Partite le lettere per chiedere la restituzione degli alloggi

Martedì 16 Gennaio 2024 di Paolo Calia
Ca’ Sugana passa ai fatti e inizia a stringere il cerchio attorno a chi porta scompiglio all’interno degli alloggi popolari o ci abita pur avendo redditi che gli consentono di parcheggiare sotto casa auto di lusso.
TREVISO -  Istruttorie chiuse, verifiche esaurite. Ora Ca’ Sugana passa ai fatti e inizia a stringere il cerchio attorno a chi porta scompiglio all’interno degli alloggi popolari o ci abita pur avendo redditi che gli consentono di parcheggiare sotto casa auto di lusso. Nei giorni scorsi sono partite 15 lettere di sfratto esecutivo o di decadenza dei diritti di restare in un alloggio a costi calmierati e gestito dal Comune. A fine mese ci sarà la prima esecuzione con la liberazione di un alloggio di Santa Bona. Nelle settimane a seguire arriveranno gli altri. Erano venti i casi tenuti sotto controllo dalla Polizia locale trevigiana, su cinque il giudizio resta ancora sospeso. Per gli altri è scattato il pugno di ferro.

Le lettere con cui l’amministrazione comunale chiede la liberazione immediata dell’alloggio rappresentano una svolta. I controlli sono durati mesi e hanno coinvolto, oltre alla Polizia locale, anche Ater e Guardia di Finanza. Ad agosto la lista dei casi sospetti era già completa. Al suo interno c’erano le segnalazioni delle auto sportive, anche dal valore superiore ai 50mila euro tranquillamente guidate da chi dichiarava redditi pari a zero o quasi e viveva in alloggi ad affitto calmierato, ma comprendeva anche le denunce verso nuclei familiari difficili che rendevano impossibile la vita ai vicini. Gli investigatori della Polizia locale hanno investigato e raccolto tutti gli elementi utili. Nel caso dei dubbi sui redditi hanno quindi presentato esposti alla Guardia di Finanza, nei casi di convivenza complicata invece hanno chiamato in causa gli enti che avevano provveduto all’assegnazione degli alloggi. Un lavoro certosino arrivato ora all’esito finale. «I nostri controlli sono continui - spiegava ancora ad agosto il comandante Andrea Gallo - e operiamo sempre in collaborazione con le altre forze dell’ordine». 

Le 15 comunicazioni partite dagli uffici comunali contengono le storie più disparate. Quelle più evidenti riguardano le auto di lusso, che comunque rappresentano solo la punta dell’iceberg di un quadro ad alta complessità. Tanto per citarne alcune: In viale Europa, sotto una palazzina di alloggi popolari, venivano molto spesso parcheggiate due Lexus, bolidi dai 40mila euro in su. In via Bindoni, altra strada di alloggi destinati a chi non può permettersi i prezzi di mercato, si vedevano molto spesso Mercedes modernissime. Tutte situazioni che sono state verificate, anche se le operazioni hanno richiesto mesi perché non sempre la proprietà del mezzo e quello dell’appartamento sulla carta coincidevano. Fondamentali sono state le verifiche incrociate con la Guardia di Finanza: «Chi usufruisce dei servizi comunali non può avere un’auto da 70mila euro parcheggiata in giardino e magari togliere abitazioni a chi ha veramente bisogno», ha ripetuto in più occasioni il sindaco Mario Conte. Ma i bolidi da mille e una notte sono stati solo uno dei campanelli d’allarme seguiti. Tra chi è in attesa di sfratto ci sono anche vicende molto particolari. Per esempio: il caso di un assegnatario di un appartamento sempre nella zona di Santa Bona che da mesi vive in un altro comune. E la Polizia locale l’ha scoperto facendo un controllo a sorpresa, entrando nell’alloggio e trovandolo in condizioni pessime. E ancora: famiglie che, arbitrariamente, hanno eseguito lavori all’interno degli appartamenti in affitto senza alcuna autorizzazione. E poi i casi di diatribe tra vicini, in molti casi sfociati in denunce. Pur nel rispetto della privacy, trapela che a dover lasciare l’appartamento sono almeno un paio di nuclei familiari ritenuti “difficili”.

Ma questa raffica di sfratti è solo il primo passo. A Ca’ Sugana non intendono mollare la presa. Al comando di Polizia locale continuano ad arrivare segnalazioni che gli investigatori stanno verificando uno per uno. E altri provvedimenti analoghi verranno presi anche nei prossimi mesi.
Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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