CONEGLIANO - Un anno speciale quello appena vissuto da Daniele Santarelli, tra i trionfi da capo allenatore con la Prosecco Doc Imoco e con la nazionale della Turchia, 12 mesi da incorniciare.
Chiuso il 2023 con la bella vittoria a Trento, siete tornati in palestra dopo qualche giorno di riposo.
«E’ stata una bella pausa, apprezzata da tutti, serviva un po’ di riposo mentale e fisico. Alcune delle ragazze ne hanno approfittato per passare parte delle feste con le loro famiglie, cosa molto rara per chi arriva da oltreoceano ad esempio. Già alla ripresa però ho visto grande entusiasmo, ovviamente i giorni di riposo si sono fatti sentire ma ci vorrà poco per ritrovare la condizione in vista della sfida di domenica contro Cuneo».
Come descriverebbe l’anno passato a livello di squadra e personale?
«Bello, bellissimo, non me lo sarei mai aspettato. Peccato per la ‘macchia’ della Champions, ma abbiamo incontrato la squadra più in forma in quel momento (il Fenerbahce, ndr) e commesso un passo falso. Sono quei casi in cui un pizzico di bravura e fortuna in più possono aiutarti, per pochi decimi non ci siamo qualificati alla fase ad eliminazione diretta come migliore testa di serie. A livello personale non posso che essere altrettanto felice, tra i successi con la Prosecco Doc ed i primi trofei alla guida della Turchia».
Come ha vissuto l’annata tra Italia e Turchia? Che rapporto si è instaurato con i tifosi?
«E’ una cosa che vivo con molta serenità, alla fine sono una persona semplice, ma non può che farmi piacere. L’Italia è il mio paese, Conegliano non può che avere un posto speciale nel mio cuore per quello che mi ha dato sin dal primo giorno e per quello che mi sta dando tutt’ora, ed è molto bello camminare per strada come se nulla fosse nonostante quello che abbiamo costruito. Anche in Turchia c’è grande passione, però la vivono in maniera diversa, a momenti non riesco neanche ad uscire dall’aeroporto, ma anche in questo caso mi fa molto piacere fermarmi a scambiare due parole con i tifosi o firmare qualche autografo».
Buoni propositi per l’anno nuovo?
«Tante cose. Conquistare la Champions con l’Imoco, anche se sappiamo che dovremo affrontare la competizione con tanta umiltà, perché il livello è più alto che mai. Poi affrontare le Olimpiadi con la Turchia, un’esperienza nuova che non vedo l’ora di vivere appieno».
Prima di tutto, però, la Coppa Italia.
«Finalmente si torna a giocare per un trofeo, e anche qui non sarà facile visto il livello delle altre pretendenti. Già Firenze è una bella squadra, da non sottovalutare, e la Final Four di Trieste ha tutto per essere fantastica, ci auguriamo di portare a casa la Coppa per iniziare bene l’anno. Anche io ho un rapporto particolare con questo trofeo, che più di una volta mi ha dato una delusione, quindi ci tengo particolarmente».