Il trevigiano D.B. Group rilancia il super treno diretto dalla Cina per evitare i trasporti via acqua

Sabato 13 Gennaio 2024 di Maurizio Crema
Silvia Moretto

Venti di guerra, il Mar Rosso è a rischio e D.B. Group riapre il collegamento diretto ferroviario con un treno dedicato dalla Cina per evitare le strozzature ai trasporti.


I primi 50 vagoni di questo serpente di ferro pieno di merci soprattutto per le imprese del Nordest partirà a fine gennaio da Xi'an per arrivare a Bologna dopo 25 giorni. «Abbiamo ricevuto numerose richieste e riattivato questo trasporto dedicato che avevamo allestito anche dopo il Covid, quando il costo dei noli via mare è andato alle stelle e c'erano grossi ritardi nei trasporti. La situazione di crisi attuale nel Mar Rosso e le difficoltà del trasporto marittimo nel canale di Suez ci hanno portato a organizzare un collegamento diretto dalla Cina con un treno interamente organizzato da noi, si tratta di 50 vagoni ferroviari - spiega Silvia Moretto, amministratore delegato di D.B. Group, la società di Montebelluna (Treviso) della famiglia De Bortoli che nel 2022 ha gestito trasporti in tutto il mondo registrando un fatturato di 380 milioni di euro e che nel 2023 ha chiuso con volumi invariati -.

In tre giorni tutti i vagoni sono andati esauriti. Il convoglio partirà da Xi'an il 31 gennaio per arrivare a Bologna dopo 25 giorni, in un mese completate le operazioni doganali la merce sarà a disposizione dei clienti, aziende soprattutto del Nordest attive nella moda, arredo, componenti dell'automotive. Ora stiamo completando un secondo treno che partirà da Chengdu il 3 febbraio, prima del Capodanno cinese, per arrivare a Melzo (Milano) e poi a Padova». D.B. Group muove merci in tutto il mondo via terra, aereo, mare con 54 uffici e tanti magazzini. «Ma abbiamo sempre privilegiato il treno per questioni di sostenibilità ambientale e di sicurezza, ogni vagone infatti è dotato di localizzatore Gps - spiega Moretto -. Normalmente il trasporto via mare costa molto meno del treno, con la crisi attuale le tariffe si sono alzate decisamente, e la ferrovia rimane più veloce e affidabile». La manager spiega così la situazione: «Le merci in acqua oggi navigano veramente in un mare di incertezze perché agli attacchi si aggiunge la pausa per le festività cinesi. I tempi di trasporto di 35-40 giorni si sono allungati fino a 60 giorni per le navi che devono circumnavigare l'Africa - osserva Moretto -. Via mare poi c'è sempre un 20% di arrivi in ritardo, e questo in condizioni di mercato normale. Oggi la situazione è critica e c'è anche la possibilità che le navi portacontainer cambino porti d'attracco, allungando ulteriormente i tempi di consegna. I prezzi sono già triplicati rispetto a novembre 2023: da 2mila dollari per container a circa 6-7mila. Il treno costa sempre un 25-30% in più ma è più affidabile, per questo lo consigliamo in questa fase e stiamo ragionando su prossime partenze di convogli compatti».


LE PROSPETTIVE
Sullo sfondo il rischio di nuove tensioni. «Se non si risolve questa situazione nel Mar Rosso i costi dei trasporti e anche dell'energia potrebbero aumentare ancora facendo riaccendere l'inflazione», avverte Silvia Moretto.

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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