Fotovoltaico, 800mila euro di incentivi per le aziende “bruciati” in un giorno

Giovedì 18 Aprile 2024 di Mauro Favaro
Un impianto fotovoltaico

TREVISO - Poco più di un secondo. Tanto è bastato per assegnare l’intero fondo da 800mila euro messo a disposizione dalla Provincia sotto forma di contributi per la realizzazione di impianti fotovoltaici a servizio delle piccole e delle medie imprese della Marca.

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO

Non era stato previsto un vero e proprio click-day. Non formalmente, almeno. Fatto sta che alla fine è andata proprio così. Il bando lasciava otto mesi di tempo per presentare la domanda. Ma solamente 1,2 secondi dopo l’apertura, per la precisione, il sistema online del Sant’Artemio ha registrato talmente tante richieste da determinare l'immediato esaurimento della somma complessiva da suddividere in contributi a fondo perduto. Alla fine sono state ammesse le domande presentate da 42 aziende con un immobile attivo nel trevigiano. A conti fatti, significa un contributo medio di poco meno di 20mila euro a testa. E adesso la Provincia sta progressivamente liquidando i contributi assegnati. Cioè sta distribuendo i soldi. «Il bando per l'installazione di impianti fotovoltaici che l'anno scorso abbiamo messo a disposizione delle piccole e delle medie imprese ha battuto ogni record -spiega Stefano Marcon, presidente del Sant’Artemio- all’apertura è stato come se avessimo involontariamente lanciato un vero e proprio click-day, tant'è che in pochi secondi abbiamo esaurito tutti gli 800mila euro disponibili».

IMPATTO SUI CONSUMI

Un successo che ora si punta a replicare, bilancio permettendo. «L’obiettivo è incentivare la transizione ecologica, con un occhio di riguardo alla riduzione dei consumi e all'impatto sul territorio -aggiunge Marcon- l’incentivo a fondo perduto permetterà alle imprese che hanno partecipato, e che ora stiamo liquidando a scaglioni, di beneficiare di una riduzione dei costi in bolletta nel medio e lungo periodo». Perché da una parte c’è sicuramente l’attenzione all’ambiente, con la volontà di ridurre le emissioni inquinanti, ma dall’altra non si può tralasciare la possibilità di ridurre anche il peso delle bollette, in particolare per le piccole attività imprenditoriali. A livello provinciale si stanno moltiplicando i progetti per realizzare maxi-impianti fotovoltaici. La capitale in questo senso è Mogliano. Ma altri impianti sono stati autorizzati anche tra Casier, Casale, Roncade, Motta di Livenza e così via. Nel caso del bando predisposto dalla Provincia per assegnare contributi alle imprese, invece, non si parla di grandi impianti o di pannelli fotovoltaici da installare direttamente a terra. Gli interventi contemplati riguardavano la realizzazione di nuovi sistemi, fino a una potenza di un megawatt, dedicati in modo esclusivo all’auto-consumo o al massimo inseriti nell’ambito di una comunità energetica. In più, sono stati definiti dei vincoli molto precisi per quanto riguarda i luoghi dove poter montare i pannelli. «Solo su edifici già esistenti e siti produttivi operativi al momento della data di presentazione della domanda -si legge scorrendo l’elenco- su coperture, su facciate o su pertinenze, come tettoie, strutture portanti o pensiline a ombreggiamento delle zone destinate a parcheggi, e su coperture in cemento amianto ma solo con il rifacimento della copertura». La possibilità di sistemare i pannelli a terra, di contro, è stata espressamente esclusa. Gli importi dei contributi sono stati differenziati tra microimprese, piccole imprese e medie imprese. Per le prime si è potuti arrivare a coprire il 40% della spesa massima ammissibile, fino a un tetto di 35mila euro.

Per le piccole fino al 30% della spesa, con contributo massimo di 30mila euro. E per le medie imprese fino al 20% della spesa, per un massimo di 25mila euro.

Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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