Suv investe una donna sul marciapiede: è caccia al pirata

L’incidente è avvenuto giovedì pomeriggio in via Piave: vittima un’impiegata di 52 anni

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Maria Elena Pattaro
Suv investe una donna sul marciapiede: è caccia al pirata

TREVISO - Investita da un’auto pirata in via Piave mentre camminava sul marciapiede. Il conducente è scappato via, lasciando la donna dolorante sul ciglio della strada. Nemmeno la passeggera ha mosso un dito, limitandosi a un’esclamazione: «Cossa gheto combinà?». «L’automobilista ha accostato ed è rimasto fermo qualche minuto - racconta la vittima -. Speravo scendesse ad aiutarmi invece è fuggito, con Io non riuscivo neanche a rialzarmi per l’agitazione e il dolore». Maria Pia Coronato, 52 anni di Maserada, ha il polso sinistro rotto e una gran rabbia. Ora è caccia al pirata della strada: sul caso indaga ora la polizia locale,  sul caso indaga la polizia locale, che sta passando al setaccio i filmati della videosorveglianza cittadina. A partire da quelli del semaforo intelligente installato vicino al sottopasso di Selvana. L’occhio elettronico installato di recente potrebbe aver immortalato il suv. 

FALCIATA
L’incidente è avvenuto giovedì scorso, poco dopo le 17.30. Maria Pia, impiegata della Cooperativa provinciale servizi, era appena uscita dal lavoro e stava andando a prendere l’autobus per tornare a casa. Mentre camminava sul marciapiede le è squillato il telefono: era una sua collega che le chiedeva informazioni su una pratica da sbrigare il giorno dopo. Stava parlando con lei quando è successo l’imprevisto. Dal parcheggio della zona residenziale sbuca un suv. L’auto si immette in via Piave e nella svolta colpisce la 52enne. «Ho sentito un colpo fortissimo al braccio sinistro - racconta l’impiegata, scaraventata sull’asfalto -. Ho urlato e mi sono girata per cercare la macchina. Non sono riuscita a leggere la targa, ma sono certa che fosse di colore bianco e che a bordo c’erano almeno due persone. Ho sentito una donna gridare “Cossa gheto combinà?”». I minuti successivi sono stati terribili per la donna: «Mi rendevo conto di essere sul ciglio della strada ma non riuscivo a rialzarmi: avevo dolori lancinanti ed ero molto agitata. L’auto è rimasta ferma, ho sperato che qualcuno scendesse e chiamasse i soccorsi. Invece niente».
Una decisione soppesata, quindi, il che rende ancora più grave la fuga. Almeno moralmente. Anche altre auto e ciclisti hanno tirato dritto, poi finalmente due “buoni samaritani”: un ragazzo e una ragazza che con delicatezza hanno spostato la signora quanto bastava a metterla in una posizione di sicurezza. Quando sono arrivate ambulanza e polizia locale, del suv non c’era traccia. Dileguato come se niente fosse. «È una vergogna - sbotta la 52enne, con un braccio ingessato e 30 giorni di prognosi -. Poteva finire malissimo: fortunatamente il giubbotto ha attutito il colpo, ma ho rischiato anche di essere investita». 

LA RABBIA
La cosa che le fa più male non è il polso rotto, ma la vigliaccheria del suo investitore e l’indifferenza dei primi passanti.

Mentre ai due ragazzi accorsi, a cui si sono aggiunte anche la collega che era al telefono e la sua titolare riserva parole di gratitudine. Ora l’obiettivo è dare un nome al pirata della strada e alla sua complice. Da qui l’appello social: «Chiunque abbia visto qualcosa lo segnali immediatamente. Mi chiedo che moglie o madre possa essere la donna seduta accanto al conducente se non interviene e non responsabilizza chi investe una persona senza soccorrerla».

Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci