VILLORBA - Il mondo delle librerie del Nordest perde una delle sue colonne. È morta Franca Lovat, avrebbe compiuto 81 anni venerdì.
L'INIZIO
Era la fine degli anni '60, con i due figli i Lovat affittano un garage alla periferia di Treviso e cominciano. Il boom economico si è esaurito, Adamo prima fa il rappresentante per una grande casa editrice e rifornisce le biblioteche e le scuole, si può ancora comprare tutto a rate, anche un libro. Poi si mettono in proprio e passano a un capannone nella nuova zona industriale, proprio di fronte alla grande libreria di oggi che si estende su oltre 1500 metri quadrati. Franca bada ai conti e alla distribuzione e alla morte del marito, vent'anni fa, prende in mano l'azienda con l'aiuto dei figli Loris e Dominic.
Quando si sposano Franca non ha ancora 21 anni, ci vuole il permesso del padre per poterlo fare, lo ottiene per lettera. È lei a dare una spinta anche a una piccola attività editoriale per la valorizzazione del dialetto e della cultura trevigiani, il primo libro pubblicato è Abecedario dei villani di Ulderico Bernardi. Nel 2008 è lei ad inaugurare la grande sede di Villorba, a spingere perché la Lovat apra a Padova e poi a Trieste.
INCONTRI CON L'AUTORE
Col figlio Loris dà inizio alla serie di incontri con gli autori che sono diventati un marchio della libreria e che hanno portato i più grandi scrittori italiani e stranieri. Bisnonna, Franca negli ultimi tempi si era allontanata dall'attività anche per una malattia. L'altra sera se n'è andata circondata dall'amore del figlio Loris, della nuora Carlotta, dei nipoti Nicolò e Tommaso e delle due pronipoti. I funerali venerdì, alle 11, nella chiesa di Villorba, lo stesso giorno in cui avrebbe dovuto compiere gli 81 anni. «È una perdita enorme riferisce Loris con lei se ne va una parte della storia della più grande biblioteca del Nordest. Ci mancheranno - dice anche a nome della moglie Carlotta - i suoi suggerimenti e consigli. Continueremo, anche se il vuoto che lascia sarà incolmabile. Ha sempre lottato come un leone, anche quando ha passato la mano. Faremo tesoro della strada che ha tracciato».