Si è spento Dilario Mion, storico gestore della Locanda Alla Speranza

Martedì 23 Aprile 2024 di Leonardo Sernagiotto
Dilario Mion, gestore della Locanda alla Speranza

CASTELFRANCO (TREVISO) – È venuta a mancare una figura storica di Castelfranco: Dilario Mion, 83 anni e per quasi 60 gestore della Locanda Alla Speranza in borgo Vicenza, a due passi dalle mura medievali.

E proprio nel duomo dentro il castello si terranno le esequie, venerdì 26 alle 15.30.

CHI ERA

Dilario aprì la sua locanda il 1. maggio 1966, insieme alla moglie Gemma, scomparsa poco più di un anno fa, creando un grande vuoto nella sua vita. A ricordarlo è il figlio Davide, che, insieme al fratello minore Nicola, porta avanti La Speranza, un ambiente che vede ai fornelli anche Marco, il figlio 28enne di Davide e terza generazione di un locale che mira a riproporre i piatti e i sapori di una volta, proprio come voleva Dilario: «Mio papà faceva il camionista, ma all’epoca era usuale vedere camionisti aprire locali. Con mia mamma ha trovato un’opportunità a Castelfranco, prima in affitto e dal 1982 in proprietà, gestendo il ristorante, il bar e l’albergo. Lui ci teneva alla cucina di una volta, al proporre sempre le primizie che lui faceva. Abbiamo un appezzamento di terra, dove mio papà aveva anche l’orto, che poi portava in cucina. Provenendo da una cultura contadina, per lui era importante far assaggiare tutto quello che aveva il sapore di una volta. Se sono campione mondiale di musetto, è perché ho imparato da lui. La tradizione la portiamo avanti e i risultati si vedono». Con il grande focolare dove cuocere le carni che domina la sala, la Speranza ha sempre proposto i piatti tipici della cucina tradizionale, come il “musso”, pasta e fagioli, baccalà, fino alle famose martondele, polpette suine ricche di cuore, pancetta, polmone avvolte nel retino, la membrana esterna dello stomaco. Al di fuori della locanda per la quale era conosciutissimo a Castelfranco («Da noi sono passati tutti o quasi» commenta Davide), Dilario, che aveva anche una grande passione per i cavalli, ha più volte supportato lo sport castellano.

LE PASSIONI

Già vicepresidente della Union Ring Boxe Castelfranco, Dilario ha sempre contribuito in favore del Giorgione Calcio, ad esempio dando da mangiare ai giocatori. Davide ricorda ancora: «Mio papà era alpino ed era fiero di esserlo, favorendo anche l’associazione tra gli Alpini di Leinì (Torino) con quelli di Castelfranco. Si è formato un buon connubio tra i due gruppi e lui era molto orgoglioso di questo».

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